Hitman, La Prima Stagione Completa – Recensione PS4

Come immedesimarsi nella mente di un assassino che al contempo è stratega, opportunista, furtivo, furbo e scaltro, duttile e abile nell’adattarsi ad ogni situazione, anche la più disperata. E in questa prima stagione completa, di Hitman, il gioco dell’assassino per antonomasia, sviluppato da IO-Interactive e Square Enix, non ci siamo trovati solo ad immedesimarci nella testa del killer, l’Agente 47, ma anche con la storia ricca di mistero, spionaggio, verità velate e altre ben bene celate. Una storia che coinvolge, e che, per chi ha seguito durate tutto il 2016 la cadenza degli episodi di Hitman, ha sicuramente alimentato l’attesa per l’uscita di ogni episodio successivo.

hitman stagione 1 completa

Noi abbiamo preso la raccolta completa di tutto il primo anno di Hitman e ne abbiamo sviscerato le caratteristiche e le peculiarità potendo pertanto vedere l’opera nel suo insieme, non ‘solo’ come un pentolone all’interno del quale vi sono immesse le diverse missioni, con tanto di spostamenti per il mondo. Perché è vero che ci sono due modi per analizzare questo capitolo completo di Hitman, il primo consente di apprezzare ogni singolo episodio e ‘attaccarsi’ alla missione, cercando di ottenere il massimo e non di ottimizzare i tempi per riuscire nell’obiettivo. In questo caso, Hitman ha già di per sé una completezza quasi unica, non solo per quello che di diversificato e al contempo competitivo riesce a fornire nella singola avventura, ma anche per le possibilità che fornisce, ossia di poter sbloccare vari item, armi, indumenti, di poter sviluppare la propria storia e narrarla come meglio ci piace. La strategia diventa un momento essenziale, dove la scelta di questa o di quella opportunità varrà una volta, ma non necessariamente la volta successiva. Quindi, anche nel singolo episodio possiamo notare una rigiocabilità pressoché infinita.

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Il secondo modo di vedere l’opera compiuta e completa consente, oltre a potenzialmente concentrarsi su di un singolo episodio per sbloccare e completare, nonché ottenere tutto quello di cui abbiamo parlato sopra, di analizzare la storia, di viverla appieno e di comprendere anche le modalità di approccio per raggiungere l’obiettivo. Ci si presentano infatti parecchie opportunità che possiamo o meno seguire, ciascuna opportunità non è però ‘guidata’, ossia, ci viene mostrata, ma i modi per ottenere il risultato finale sono sempre lasciati al nostro libero arbitrio. E se siamo entrati nella mente dell’assassino, come la capacità di coinvolgimento di Hitman consente, noteremo anche un pizzico di piacere nel riuscire a portare a termine, non solo la missione e l’assassinio di turno, ma anche la strategia che abbiamo deciso di seguire.

Strategia fondamentale in tutti gli episodi di Hitman, dove magari il veleno può essere un utile alleato a Parigi, non lo sarà invece in Italia a Sapienza, un acume elevato verrà richiesto invece tra le milizie in Colorado e soprattutto in Giappone, nella clinica in quel di Hokkaido. Ma come ci si immedesima nella storia e nel complottismo da spie in Marocco, a Marrakesh, forse in nessun altro episodio. Ciascun episodio è pertanto unico nel suo genere, sia per la location, per la situazione (ad esempio siamo tra i dandy durante una sfilata di moda da gran palazzo a Parigi, ma nel bel mezzo di una rivolta a Marrakesh, tra i misteri della criminalità organizzata a Sapienza, tra alte tecnologie e medici in Giappone, tra mercenari in Colorado…), che per le opportunità date dalle specificità dei vari personaggi coinvolti. Particolare, ad esempio, l’episodio di Bankok, dove dovremo fingere talvolta di far parte di un gruppo musicale pop o di personale di studio musicale, a volte pulire tutta la sporcizia della suite pur di poter avere una sola occasione di fare fuori un avvocato pacioccone e altezzoso. Ma potremo parlare all’infinito delle infinite possibilità di travestimento che il nostro Agente 47 potrà sfruttare a proprio vantaggio, come ad esempio inventarsi istruttore di Yoga pur di poter far fuori una avvocatessa troppo viziata, o fingersi chirurgo e captare le novità della medicina e dei trapianti per far fuori qualcuno che non va proprio a genio alla organizzazione che ci dà il lavoro.

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A tutto questo in Hitman si affiancano anche molteplici opportunità di gioco e di confronto online, con incarichi da ottenere o da creare, con obiettivi da portare a termine in modalità specifiche o rispettando determinate regole per ottenere vantaggi, punteggio e item, non ultimi gli obiettivi sfuggenti, gli Elusive Target, che, a cadenza solitamente di tre settimane, ci consentono di metterci alla prova con ‘prove’ tutt’altro che semplici.

Per quanto riguarda il comparto tecnico e grafico Hitman rispetta in tutto e per tutto le meccaniche e le velocità di frame che richiedono le console moderne (e i giocatori su tali console), ci ha stupito l’attenzione ai dettagli, soprattutto in Marocco e in Italia, dove sembra di stare davvero immersi in quei luoghi, e anche il gameplay e la IA sono curate e diventano aspetti che rinvigoriscono un titolo, insieme molteplice e unico, ricchissimo in tutte le sue sfaccettature.

Un’esperienza di gioco completa, affascinante e che mette alla prova il gamer, la sua capacità di attenzione, quella strategica e l’adattabilità mista all’opportunismo.

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