Di lui hanno parlato i giornali di mezzo mondo: la sua impresa non poteva che scatenare scalpore. Parliamo di un giovane uomo che ha deciso di mettere alla prova i limiti umani, in tutti i sensi. Quello che ha fatto è incredibile.
Immaginate di decidere da un giorno all’altro di lasciare il vostro solito comfort e la vita di tutti i giorni e iniziare a girare il mondo, ritrovandovi in condizioni spesso difficili per non dire impossibili. È quanto invece ha deciso di fare un giovane esploratore che con sprezzo del pericolo (e anche una certa dose di incoscienza) ha mollato tutto per provare questa esperienza, ritrovandosi spesso a combattere con temperature per la maggior parte delle persone ai limiti della sopravvivenza.
La sua impresa, perché tale bisogna considerarla, non è passata inosservata, in particolar modo sui social, dove come tanti suoi coetanei condivide le sue esperienze, e di lui hanno parlato profusamente Anche TV e giornali. Ma perché ha fatto tutto ciò e come è riuscito a portare a termine obiettivi tanto difficili che metterebbero in difficoltà la maggior parte di noi?
L’impresa dell’uomo in giro per il mondo a temperature estreme: chi è
Il valoroso esploratore è Lorenzo Barone 26 anni, umbro Doc, che a oggi ha già girato più di 100.000 km in tutto il mondo in bici. Un’avventura iniziata nel 2015 e che lo ha portato a visitare posti come il Nord Europa, la Siberia e tanti altri luoghi suggestivi e spesso impervi. Sui social è amatissimo, e ha un profilo molto seguito dove documenta con dovizia di particolari i suoi viaggi. Immancabile compagna di avventure la sua bici, una Machete realizzata dall’azienda Bressan Bike del Veronese. “Durante i miei viaggi sono sopravvissuto in tenda a -56 gradi, ho bevuto il tè con i berberi nel deserto al riparo dalle tempeste di sabbia, ho pedalato nel caos di Calcutta e sulle alte montagne del Ladakh oltre i 5000 metri. È stato bellissimo” ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata a Quotidiano Nazionale.
Barone, che alla sua avventura ha dedicato anche un libro, “Dove finisce l’orizzonte”, edito da Sperling & Kupfer, si definisce semplicemente “un ragazzo che vive attimo dopo attimo le proprie passioni”. I suoi viaggi partono tutti da Bologna, dove adesso ha la sua base e dove vive assieme alla moglie Aygul, originaria della Siberia, e non prevedono una grande preparazione atletica, almeno a sentire lui che, neanche a dirlo, è già pronto per partire per una nuova avventura.