A Hat in Time è un platform 3D di stampo classico che ci riporta indietro nel tempo e riesce, al contempo, a innovare con succosi argomenti e momenti di divertimento puro. Un platform che, a detta degli stessi sviluppatori, strizza più di un occhio ai capostipiti del genere su GameCube, e a ben vedere non sfigura per nulla al confronto anche in un’epoca del tutto differente.
Un vero e proprio tributo alle console di un tempo, questo Platform 3D riesce fin dalle prime battute a prenderci per mano e condurci nelle tante e divertenti avventure di Hat Kid: la ragazzina che spassionatamente vaga nel tempo e nello spazio a bordo della sua astronave, che viene improvvisamente mandata fuori dai binari dallo scontro con un mafioso. A quel punto i mondi variegati e ricchi di insidie, amicizie, nemici, boss, collezionabili diventano il leit-motiv della ricerca della piccola dai tanti cappelli.
A Hat in Time infatti dipana le proprie vicende in cinque mondi diversi e diversificati, in cui la piccola protagonista accrescerà la propria autostima, il proprio potere e le proprie competenze: non solo collezionabili, item, cappelli dai poteri straordinari, ma dovrà anche recuperare le 40 clessidre, tesoro che per tanto tempo aveva accumulato e poi smarrito con lo scontro con il mafioso. I mondi sono sviluppati in maniera differente e consentono di vagare qua e là con una protagonista sempre pronta a fare linguacce e a prendere in giro i bruti di turno. E a prenderli a colpi di ombrello e di altre divertenti armi.
Con un misto di ironia, varietà cromatiche, viaggi nel tempo e nello spazio, scontri contro nemici a dir poco improbabili (ma rientra nel taglio piuttosto ironico di tutta la storia), A Hat in Time riesce a prendere e prendersi in giro, rinfrescando il classico platform 3D e dando un tocco di originalità al tutto. A corredo inoltre una buona profondità dei personaggi e delle loro peculiarità che si evincono con l’incedere dell’avventura e durante i dialoghi, tra i mondi e sulla stessa astronave.
I modelli poligonali sono curati e gradevolmente disegnati, così come le ambientazioni e il level design mostrano un attaccamento particolare ai classici: il gusto per il platform di un tempo lo si ritrova in ogni angolo, e quindi anche l’amore paventato dagli stessi sviluppatori per il Cubo. Ovviamente gameplay e design, a guardare tutto con maggiore attenzione, non passano lisci senza qualche errore di sorta o qualche piccolo intoppo, ma mai il tutto viene inficiato da qualche particolare dimenticanza o da qualche distrazione.
In un universo divertente, ricco, e insidioso, A Hat in Time riesce a percorrere il giusto tracciato e a rigenerare i classici di un tempo, un platform 3D da non perdere per tutti gli amanti del genere, e per chi ha voglia di trascorrere alcune ore all’insegna del divertimento più puro e con tanta leggerezza.
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