Secondo un annuncio che è stato dato su Twitter, il popolare network di micro-bloggin, Amazon sarebbe entrata nel mirino degli hacker seguaci del gruppo Anonymous , i quali avrebbero lanciato una campagna di rappresaglia denominata “Operation Payback”, contro i siti aziendali di chi ha ostacolato e sta ostacolando il sito delle rivelazioni e il suo fondatore. Perché il primo bersaglio sarebbe proprio Amazom? Perché, secondo gli hacker, il sito americano colpevole di avere staccato la spina ai server di WikiLeaks. Intanto i sostenitori di Wikileaks danno il via ad una petizione al fine di fermare il “giro di vite” dei governi sul sito fondato da Julian Assange.
Fino ad ora, più di 197.000 persone hanno aderito firmando la petizione pro-Wikileaks “Opponiamoci a questa repressione della libertà di parola. Firma la petizione per fermare il giro di vite”.
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