Arc of Alchemist, la nostra recensione

Arc of Alchemist è un action RPG in salsa Japan che ripercorre le gesta di un’eroina e dei suoi compagni nel tentativo di salvare il mondo: Quinn, la protagonista, cercherà in tutti i modi di ribaltare una situazione post-apocalittica in cui è crollata l’umanità, una desertificazione completa che ha ridotto il mondo, dapprima verdeggiante, ricco e rigoglioso, in una distesa sabbiosa senza soluzione di continuità.

Per di più, l’action RPG di Idea Factory / Compile Heart, mette in evidenza la condizione precaria dell’umanità, di quella che ha resistito alla catastrofe, costretta a sottostare non solo alle leggi di una natura quasi morta, ma anche ad un mondo comandato dalle macchine. La salvezza è nelle mani di Quinn e company, un gruppo di combattenti che si appoggeranno all’unica possibilità di salvezza, il Great Power. Quest’ultimo è, alla stregua di una Chimera, un manufatto o qualsiasi altra cosa capace di ribaltare una situazione che vede i pochi umani rimasti totalmente allo sbando.

L’avventura si svolgerà all’interno di alcune mappe di gioco esplorabili, con pochi ma decisivi dettagli distinguibili, con aree sbloccabili ( o raggiungibili) solo con l’utilizzo di particolari caratteristiche del Lunegear: durante il viaggio, Quinn e compagni conosceranno altri avventurieri sopravvissuti, dovranno contrastare il potere delle macchine con combattimenti action (in stile, per intenderci, Dragon Quest, con colpi potenziabili e attivabili utilizzando la classica barra di potere…) all’arma bianca, ma anche a distanza, dovranno raccogliere risorse indispensabili per l’economia del gruppo della resistenza. Dall’altro lato, sarà fondamentale il ritiro e il riposo al campo base, area destinata al crafting, alla cementazione del gruppo, al potenziamento, alla scelta e alla crescita del party.

Un’avventura che coinvolgerà i combattenti del party di Quinn: lei sarà l’unica a poter scegliere il metodo, le armi da combattimento e le modalità, gli altri, ciascuno il proprio, avranno delle specifiche caratteristiche di battaglia che configurano gli attacchi a distanza o corpo a corpo. Il gameplay tipico di un hack-and-slash, è abbastanza dinamico, anche se pecca talvolta nelle inquadrature e con qualche calo di frame-rate non sempre piacevole. Il party sarà composto di volta in volta solo di alcuni componenti, accuratamente selezionati in base alle loro caratteristiche e alle esigenze delle mappe.

Arc of Alchemist non si fa notare per comparto tecnico ed elementi grafici, tutte cose piuttosto datate, anche la storia, che ha un incipit e un leit-motiv convincente e interessante, non va troppo a fondo, determinando una narrazione non così longeva e approfondita come ci si sarebbe aspettati. Al contempo, come spesso è accaduto nei titoli di Idea Factory / Compile Heart, spicca il comparto sonoro, sempre azzeccate le musiche nei vari momenti dell’avventura, e un voice-over sempre di alto livello.

Arc of Alchemist è un hack-and-slash in salsa giapponese, un’avventura post-apocalittica e fantasy che mostra un buon approccio di trama, un buon incipit, buone meccaniche di combattimento e un ottimo comparto sonoro, sembra mancare di profondità soprattutto nella storia e nella cura del dettaglio, con un gameplay che talvolta diventa ripetitivo e con un comparto tecnico e grafico che sembra coinvolgere una generazione precedente.

Gestione cookie