Con Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists and the Mysterious Paintings giungiamo al completamento della trilogia misteriosa della ventennale serie di GUST, dopo le avventure di Sophie e di Firis, sono adesso le due sorelle Malen, Lydie e Suelle (abbreviato spesso in ‘Sue’) a diventare protagoniste del noto JRPG alchemico.
Come ovvio le due sorelle alchimiste vivono nello stesso mondo e nello stesso tempo e contesto storico delle due eroine dell’alchimia che hanno preceduto il nuovo capitolo della serie, e, come c’era da aspettarsi, non solo Sophie e la stessa Firis appariranno nella storia dedicata alle sorelle Malen, ma anche altri gradevoli protagonisti torneranno qui alla ribalta. A Marveille, capitale imperiale facente parte il regno di Adalet, Lydie e Sue si imbarcheranno in una serie di avventure e di vicende che le porteranno a raggiungere i massimi livelli dell’alchimia: il loro obiettivo, fin dalle prime battute, è infatti proprio quello di risollevare le sorti del negozio del padre, scansafatiche, e di migliorare le condizioni di vita familiare.
Le due sorelle troveranno la propria strada dedicata all’alchimia anche grazie a un misterioso evento che le catapulta all’interno del dipinto, conservato nella cantina proibita dal padre: all’interno di questo, Lydie, la più aggraziata e riflessiva delle due, e Sue, dal carattere combattivo e irrequieto, troveranno paesaggi mozzafiato, ricchi di misteri e di tantissimi materiali speciali e introvabili per le loro mescole alchemiche.
Dal punto di vista tecnico e grafico, come avvenuto anche negli ultimi due Atelier, anche il capitolo dedicato a Lydie & Suelle mantiene un design aggraziato, sia nei modelli poligonali che nelle cut-scene (anime), mantenendo un buon livello di design artistico anche nei paesaggi e nei nemici e boss via via affrontati. Inoltre, spiccano i coloratissimi ambienti, la natura e la fauna all’interno dei dipinti, ma anche le ambientazioni ‘reali’ sono curate al punto da rendere gradevoli le oltre 30 ore necessarie per completare la campagna principale.
Una trama leggera, come ci insegna GUST anche nei due precedenti capitoli della serie ‘Mysterious’, ma che viene alternata anche a qualche colpo di scena da non sottovalutare: per di più, e qui parliamo di un aspetto positivo e negativo allo stesso tempo, il tutto è ben collegato con le avventure delle eroine e dei personaggi presenti nei due capitoli che precedono Lydie & Suelle, il che consente di ottenere un senso di compiutezza e soddisfazione all’interno della trilogia, ma che, come ovvio, allontana possibili giocatori che approcciano per la prima volta alla serie. Chi non ha avuto modo di affrontare le peripezie e i percorsi di crescita di Sophie e di Firis, difficilmente riuscirà a comprendere appieno la storia delle due sorelle alchimiste, e quindi apprezzare il titolo nella sua completezza.
Oltre che dal punto di vista grafico, anche il sistema dei combattimenti e fortemente influenzato dai capitoli precedenti, con un sistema che ricalca il passato, con un party composto davanti dagli assaltatori e dietro dai guaritori e dediti alla magia, che si alterneranno in combattimenti a turni e daranno vita anche a combo, catene e colpi a sensazione con tanto di animazione, come da buona ultima tradizione di JRPG. Nel gameplay non si riscontrano dunque né corpose migliorie rispetto al passato, né tanto meno ricadute, l’unica diversità che forse toglie qualcosa all’ultimo capitolo della trilogia è data dalla mancanza dell’aspetto open-world, apprezzatissimo in Firis. Qui si toglie qualcosa all’aspetto avventuroso (ma Firis era un titolo dedicato al viaggio e quindi si prestava meglio al mondo aperto) ma permette sicuramente agli sviluppatori di poter curare al meglio i dettagli delle mappe, anche se ridotte al minimo.
Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists and the Mysterious Paintings completa la trilogia inaugurata con Sophie e proseguita con il lungo viaggio, reale e interiore di crescita, di Firis, e lo fa coinvolgendo i fan con una trama ben curata, con il consueto design aggraziato e coloratissimo, dai tratti inconfondibili, e mantenendo alto il livello di crescita del party e della spettacolarità delle battaglie in rigido stile JRPG. Consigliato per chi ha giocato i primi due titoli e per gli amanti del genere ruolistico alla orientale e per chi ama ovviamente, gli anime giapponesi.
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