Berserk and the Band of the Hawk – Recensione PS4

Quando l’alone di oscurità attanaglia i cuori dei protagonisti del nuovo Musou e Action game di Omega Force di Koei Tecmo, Berserk and the Band of the Hawk, la violenza diventa l’unico modo per ritrovare un bagliore di luce. Dalla sapiente mano di Kentaro Miura, all’arte di Omega Force, il passaggio è breve e decisamente più che azzeccato.

Berserk and the Band of the Hawk trasmette tutto ciò che di peculiare e di positivo (ovviamente per i fan del manga di lunga data, ma anche per i neofiti può andare ancora meglio) il lungo – per i tempi – e avvincente manga di Miura ha saputo consegnarci. Violenza tantissima, sangue a fiumi, caparbietà e voglia di sbaragliare nemici in numero infinito, tutto quello che di buono abbiamo potuto vedere nel Berserk Guts e in tutta l’Armata del Falco lo ritroviamo riproposto in salsa moderna, incisiva e con tanto di ‘musou’ all’interno del nuovo gioco dei creatori del genere ‘Warriors’. Uno contro mille (e anche di più) con tutti i nemici, umani e demoni, mostri e combattenti a porsi di fronte al protagonista Guts, che, come ovvio, non si tira indietro e anzi, a suon di colpi di spada, rastrellate, combo infinite, mosse speciali, ci fa sentire quasi con mano il calore del sangue. Personaggi che rispecchiano la personalità e le emozioni del manga, dal nobile, fiero Griffith, all’indomabile guerriero violento e a tratti scontroso Guts, e via via tutti gli altri.


Tanta la violenza, le scene ‘invasive’ per i deboli di cuore, quindi esattamente quello che ci si poteva aspettare da un titolo nato dalla coda lunga del manga omonimo. Ma passiamo a una analisi decisamente più dettagliata del titolo di Omega Force di Koei Tecmo. Il genere è sempre quello che ad alcuni può far storcere il naso, specie in Europa dove ancora non riesce ad essere apprezzato come meriterebbe: un Musou a tutti gli effetti, dove i nemici arrivano a grappoli, orde di mostri e umani privi i qualsiasi intelligenza artificiale che si pongono davanti a noi solo per essere obiettivo di combo e per farci caricare le due barre di poteri speciali. Quindi gli amanti del genere apprezzeranno questo titolo per l’ormai classico gameplay, ma non solo per quello: infatti troviamo alcune innovazioni stilistiche di gameplay che sono sicuramente degne di nota. Il crafting, sia del personaggio che delle armi, con tanto di possibilità di combinare e mescolare componenti e le stesse armi e gli item, al fine di personalizzare il combattente a nostro piacimento. Quindi possiamo trovare elementi da RPG in questo titolo tutto dinamismo e azione, che si fondono con l’aspetto musou e con le validissime scelte di stile, art-style, inframezzi animati.


 

Proprio a questi ultimi dedichiamo qualche riflessione: dettagliati, coinvolgenti, ineccepibili e stilisticamente perfetti i momenti di animazione, che ci fanno cogliere i sentimenti dell’Armata del Falco, i momenti di intima riflessione dei vari Guts, Griffith, Casca e via dicendo. La animazioni in Berserk and the Band of the Hawk dominano la scena, insieme al gameplay dinamico e a boss fight sempre diversificate e impegnative (la parata diventa qui fondamentale, quindi si deve per forza di cose abbandonare la classica ricerca di combo con quadrato e triangolo). E’ richiesta anche un minimo di strategia, per sconfiggere il nemico di turno, conquistare o difendere la zona, o andare in aiuto a un membro dei mercenari del Falco. Gameplay dinamico e musou con caratteristiche nuove e degne di approfondimento, animazioni da urlo, parallelismo nella storia che va di pari passo con il manga di Miura. Tutto troppo bello per essere vero. E tant’è. Dove starebbe l’eventuale difetto di questo titolo: bene, durante il nostro gameplay, sia nella parte relativa alla storia, sia in quella relativa alla Eclissi infinita (una sorta di viaggio interiore che può essere affrontato da ogni personaggio sbloccato fino a 100 livelli e che sblocca ulteriori item, armi e un personaggio nuovo), ci siamo trovati di fronte a uno dei migliori titoli sfornati da Omega Force, sia (in generale) del genere ‘musou’ e ‘action uno-contro-mille’, sia per la ricercatezza grafica, di stile anime e del rispetto della storia.

grumbold trasformazione

Un titolo che gli appassionati di Miura e della sua Armata del Falco non devono assolutamente perdere, un gioco che consigliamo vivamente a chi cerca qualcosa di nuovo nel genere musou e, ultimo ma non meno importante, agli amanti di Japan Style applicato ad azione e violenza in generale. Per i deboli di cuore, l’abbiamo detto, forse un po’ troppo estremo, talvolta anche con contorni che sfiorano ambientazioni horror da non sottovalutare.

In ultima istanza, dopo aver giocato al fianco di Guts e della Armata del Falco, non possiamo non ammettere di esserci divertiti fin dal primo momento, di aver trovato parecchi elementi di coinvolgimento emotivo e, cosa non di poco conto, di non aver trovato elementi di noia che talvolta il genere può suscitare: possiamo affermare che l’esperienza di gioco vale ogni secondo speso nel recensire il titolo, con picchi grafici che male non fanno e inframezzi animati che migliorano, se possibile, tutta l’esperienza di gameplay.

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