Blue Reflection – Recensione PS4

Blue Reflection è il nuovo sforzo di Gust, un RPG in stile ‘Japan’ influenzato dal genere Visual Novel e, ancora più approfonditamente, dal dating sim.

Infatti, Blue Reflection è a tutti gli effetti un RPG alla giapponese con tanto di timeline che determina le azioni in combattimento e tanto di crafting dei colpi delle protagoniste, rigorosamente, femminili. Ma presenta una fortissima componente di Dating Sim, in quanto le relazioni tra protagonista e componenti del party nella vita di scuola (reale, lontana dal Common in cui invece avvengono battaglie e scontri) influenzano in pratica in maniera completa lo sviluppo della stessa. Quindi non aspettatevi battaglie appaganti dal punto di vista dell’esperienza accumulata (ecco che qui si discosta di molto dal genere classico di JRPG), sicuramente lo saranno da un punto di vista di gameplay, ma non per altro. Anzi, a dirla tutta, se non fosse che per alcune missioni secondarie è proprio richiesto di sconfiggere un determinato numero di nemici per ottenere punteggio e accumulare esperienza, le battaglie sarebbero proprio a margine di questo titolo. Eccezion fatta per i conflitti contro i boss di turno, ovviamente.

Hinako, Lime, Yuzu_Reflectors_03

Le relazioni, dicevo, sono quelle che determinano lo sviluppo delle vicende e delle storie, che sfociano in amicizie (o contrasti) e sentimenti tra ragazze, compagne di scuola e di classe: E quindi tutto ciò che possa essere legato alla sfera personale dei conflitti interni ed esterni di delle adolescenti è presentato a ‘tuttotondo’ in Blue Reflection.

La storia è piuttosto lineare e ben congegnata, con il dramma che sin dall’origine sembra essere il genere più azzeccato per definirne i lineamenti e il contesto: infatti, iniziamo con la protagonista, la giovane Hinako Shirai, che all’improvviso è costretta ad abbandonare la passione per la danza per via di un incidente che ne ha limitato la possibilità di diventare, alla francese, una ‘Etoile’ del settore in Giappone. Inizia la scuola presso la Hoshinomiya Girls High School, e la depressa Hinako si trova catapultata in una realtà che ha già dei propri confini ben delineati, con ragazze che hanno già formato i classici gruppetti, amicizie e invidie, ma verrà accolta da due sorelle che presto impariamo a conoscere, Lime e Yuzu Shijou.

Lime, Yuzu_Reflectors

E’ il classico primo giorno di scuola per Hinako – anche se la scuola è già bella che iniziata – e subito viene avvicinata da una sua fan sfegatata, Sanae Nishida. L’aveva vista e seguita in tv durante le performance da ballerina e stella promessa e ne aveva sofferto per l’incidente. Proprio il sentimento di sofferenza di Sanae porterà Hinako a conoscere una nuova dimensione quella che appartiene solo alle ‘Reflector’, il Common. Se non fosse per le due sorelline bizzarre, Lime e Yuzu, anch’esse Reflector e conscie delle potenzialità del Common, la povera Hinako si sarebbe trovata smarrita in un mondo fatto di mostri e nemici da affrontare, con tanto di trasformazione di Sailormooniana memoria. Dalle due sorelline Hinako apprende i segreti del Common e il ruolo fondamentale delle Reflector, ossia di dover trovare e risolvere gli inghippi che vanno a formare i frammenti di sentimenti che si celano in questa sorta di inconscio delle persone. Il Common, infatti, altro non è che l’insieme delle emozioni umane, sentimenti comuni che però vengono minacciati di tanto in tanto da figure demoniache e catastrofiche come le gigantesche bestie Sephira, oltre a diverso mostri e demoni più piccoli. Quando le minacce dei Sephira diventano più forti arrivano le Reflectors a risolvere i problemi affrontando i nemici, sconfiggendoli e assorbendo i frammenti emotivi degli umani. Hinako, convinta soprattutto dalla voglia di tornare a danzare – le due sorelle le hanno promesso che verrà esaudito un suo desiderio debellata la minaccia dei Sephira -, andrà alla ricerca dei frammenti delle tantissime studentesse che incontrerà nel suo cammino e che intrecceranno con lei rapporti sinceri e reali, e si opporrà alle minacce dei mostruosi demoni delle emozioni.

La storia quindi si dipana in maniera piuttosto lineare con le tre ragazze che affrontano la vita quotidiana scolastica, con tanto di attività extrascolastiche come il nuoto, la recita etc., e ogni qualvolta si presenta l’esigenza delle Reflectors, si recano (attraverso un passaggio sul tetto della scuola o con una sorta di trasformazione immediata quando richiesto) nel Common a sconfiggere i nemici. Sentimenti e legami, dicevo, determinano lo sviluppo della storia ma anche quello dei personaggi e, quindi, delle tre Reflector e dei loro colpi magici e speciali: come anticipato infatti, anche i poteri delle tre ragazze saranno ampliati mediante il sistema di crafting permesso dall’accumulo di esperienze affettive e quest secondarie richieste, ma anche mediante l’uso dei frammenti che, acquisiti e selezionati, conferiscono un potere maggiore ai colpi speciali.

La crescita dei nostri personaggi sarà semplice ma anche personalizzabile al massimo, con, come detto, colpi speciali e frammenti, ma anche con la scelta delle abilità e dei punti da assegnare ogni volta alle diverse caratteristiche: Attacco, Difesa, Supporto e Tecnica. Con i primi due abbastanza scontati, con il Supporto si amplia il bagaglio di interventi magici e di supporto speciale, mentre con la Tecnica si migliora destrezza e velocità, per sommi capi. Così ogni personaggio può essere configurato come meglio si preferisce.

Il sistema di combattimento è sicuramente divertente ed appagante in quanto ci consente di optare, seguendo la tempistica dettata dalla nostra timeline, per l’accumulo di Ether (vera forza delle Reflector), di attaccare con colpi singoli potenti o multipli meno potenti, di difenderci, di supportare un altro componente del party etc etc. Un combat system che consente di combattere a turno, ma in maniera diretta e in tempo reale, in maniera celere e intuitiva, con la possibilità anche (solo contro i boss) di adoperare il supporto delle studentesse divenute amiche, e opportunamente selezionate prima dello scontro, per amplificare i danni e dare vita alle combo. Combo che saranno possibili anche con l’accumulo di Ether, quando, raggiunta una certa percentuale, le protagoniste potranno selezionare fino a 4 azioni consecutive che anticiperanno l’intervento del nemico.

 


Battaglie appaganti e degne dei migliori JRPG, con possibilità di personalizzare al massimo le azioni dei componenti del party a seconda delle esigenze: certo, durante le battaglie contro i semplici demoni gli amanti ed esperti di JRPG e RPG in generale non troveranno la benché minima difficoltà, il discorso varia (anche se leggermente) negli scontri contro i Sephira, dove le scelte saranno più importanti e appaganti.

Detto delle componenti della storia che vertono quasi esclusivamente al dating sim, del gameplay e del sistema di combattimento da JRPG con lettere maiuscole, potremmo sicuramente obiettare qualcosa su alcune scelte tecniche e grafiche. I personaggi e l’art design sono sicuramente gradevoli e piacevoli, accompagnate anche da un fan service che giunge a livelli molto elevati, ma si nota un calo del frame rate durante i dialoghi e le animazioni che, a dirla tutta, non sono proprio pochine. Anche il comparto tecnico in generale risente ancora troppo della disponibilità del titolo anche su PS Vita, ma i momenti clou delle battaglie sono finemente curati nei dettagli e piacevolissimi allo sguardo, alla pari delle ambientazioni specie nel Common.

Del Fan Service ho accennato, con le ragazze che vengono messe in bella mostra mentre parlano negli spogliatoi, mentre fanno nuoto, con vestiti che si bagnano divenendo trasparenti con la pioggia, con momenti della trasformazione delle reflector con tanto di nudità e fasci di luce a coprire i punti strategici del corpo, con la protagonista ripresa da tutte le angolazioni (mentre studia, mentre fa riscaldamento muscolare, mentre è nella vasca da bagno e si massaggia le gambe…) e tante altre piccole cosette che gli amanti della tipologia apprezzeranno sicuramente.

Blue Reflection, per dare un giudizio definitivo, è un JRPG leggero e rilassante, con una storia che sfiora il dramma e consente di approfondire i rapporti umani dei personaggi, con momenti comici e altri più seri ma senza mai appesantire troppo il giocatore. Fluido il combat system e apprezzabile in grandi linee la grafica e il design, consigliato per gli amanti del genere ma anche per chi si concentra molto sulla storia e sui rapporti sentimentali ed emozionali, alla maniera delle Visual Novel o del Dating Sim. Per chi ama queste caratteristiche di gioco non può assolutamente esimersi dal giocarlo, i veterani di JRPG e chi si aspetta molto dagli aspetti ruolistici e di combattimento possono invece farne a meno.

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