Il 26 agosto, la superficie del ghiaccio nell’Artico è calata a 4,10 milioni di chilometri quadrati, secondo i risultati pubblicati dal Centro Nazionale per la neve e il ghiaccio dei dati degli Stati Uniti. Questi dati sono in linea con i più recenti approcci scientifici e questo fenomeno può causare le temperature che diventano più estreme nelle regioni più remote dai poli della Terra.
Normalmente, il più alto grado di fusione in questo settore non si verifica fino alla fine dell’estate, negli ultimi giorni di settembre, ma è un po’ sorprendente vedere come, alla fine di agosto 2012, il ghiaccio artico è ormai sotto il minimo del 2007. E che quasi certamente supererà il record visto che non siamo ancora arrivati al mese di settembre. I dati ottenuti sono calcolati utilizzando dati satellitari dal 1979, e le stime sono generalmente analizzate ogni cinque giorni in media. Da allora, il ghiaccio nell’Artico è diminuito del 12% ogni decennio. Si è vista una diminuzione dei livelli nel corso degli ultimi 34 anni e ci aspettiamo che questo trend non cambierà. Siamo ad un punto di non ritorno per gli esperti che hanno lavorato a questo progetto.