È stata scoperta nelle acque italiane ed appartiene all’Epoca Romana

Nelle acque dei nostri mari, è stata effettuata una importante scoperta che, pare, appartenga ad Epoca Romana.

È stata scoperta nelle acque italiane ed appartiene all'Epoca Romana
È stata scoperta nelle acque italiane ed appartiene all’Epoca Romana (geek.it)

Effettuata una straordinaria scoperta all’interno delle acque italiane, dove è stata ritrovata un’antica struttura romana di forma circolare, che si trovava – nei fatti – a pochi metri dalla riva. Scopriamo, dunque, insieme di cosa si tratta e perché è così importante tale ritrovamento.

Antica struttura romana scoperta nelle acque italiane

Nelle acque italiane è stata effettuata una interessante scoperta archeologica, precisamente al largo della costa ovest. Si tratta, nei fatti, di una struttura concentrica romana che, in sostanza, era sommersa nel mare Adriatico, precisamente a Campo di Mare, ossia una frazione di Cerveteri, in provincia di Roma.

Scoperta nelle acque italiane
Scoperta nelle acque italiane (geek.it)

Si tratta, dunque, di una scoperta di un certo rilievo, effettuata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria meridionale, nell’ottica di un progetto volto a salvaguardare, nello specifico, l’architettura romana. Il lavoro di ritrovamento e di scavo è iniziato nel 2021, mediante il quale sono venuti alla luce diversi resti di epoca romana, molto importanti sul piano storico e culturale.

Il ritrovamento di epoca Romana effettuato dai ricercatori nelle acque dell’Adriatico

Durante l’esplorazione dei fondali, i ricercatori si sono ritrovati di fronte a una colonna in marmo cipollino, caratterizzata da un capitello ionico. Tale pezzo, però, non era a sé stante, in quanto faceva parte di una struttura a forma circolare che si trovava a pochi passi dalla riva, con un diametro di 50 metri circa.

In sostanza, secondo quanto riferito dagli archeologi che hanno preso parte a questa scoperta, si tratta di un padiglione marittimo molto antico, legato, nello specifico, a una villa romana di grosse dimensioni che va esplorata a fondo.

Come si lege dalla pagina Facebook della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria meridionale, anche se, a causa del moto ondoso, le condizioni del mare sono appare, nella gran parte del tempo, “sfavorevoli“, si è documentata, a meglio, nello specifico tra aprile e maggio, “una situazione destinata a peggiorare dal punto di vista conservativo a causa della continua erosione costiera“.

Come si legge sempre dalla stessa pagina, la struttura è composta da una doppia cinta di muri in laterizio che si distanziano di circa 3 metri.

Le fondazioni, inoltre, sono gettate nel banco di argilla di base. Quest’ultimo, inoltre, ha permesso alle casseforme lignee di fondazione dei muri di potersi conservare nel corso del tempo.

Secondo quanto affermato dagli esperti, dunque, l’intero padiglione è caratterizzato da una qualità architettonica davvero impressionante, al cui interno è stata trovata una pavimentazione di mattoni a spina di pesce, che – nell’Antica Roma – era molto comune.

Infine, gli esploratori hanno ritrovato anche l’Opus signinum, ossia un cemento romano impermeabile che nei fatti era composto da pezzi di tegole, mattoni, ceramica ed anfore.

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