Dopo 126 anni, riappare, dal nulla, un animale che, in un primo momento, era stato dichiarato disperso: di quale specie si tratta.
Dopo 126 anni riappare in natura un animale che, in un primo momento, era stato dichiarato come disperso o sostanzialmente estinto, visto che non era stato più visto da più di un secolo. Si tratta di un esemplare gigantesco che ha lasciato tutti senza parole. Scopriamo, dunque, insieme di che specie si tratta.
Creduto disperso, animale gigantesco riappare in natura
Dopo più di un secolo, in natura, è stato avvistato un animale, che, in un primo momento, era stato definito disperso o quantomeno totalmente estinto, visto che non vi erano più tracce di quest’ultimo da 126 anni, per l’appunto.
Grazie al progetto Search for Lost species di Re:wild è stato ritrovato, infatti, un millepiedi gigante, visto per l’ultima volta solamente nel 1897.
Si tratta, dunque, di una scoperta molto importante, in quanto tale animale era, sostanzialmente, scomparso dai radar. Nello specifico, si tratta dello Spirostreptus Sculptus che ha una lunghezza di 27,5 cm: pertanto, rappresenta una specie molto particolare, considerata la più grande e possente del suo genere.
Come è stata effettuata la scoperta
Questo millepiedi gigante, dunque, è stato assente in natura per tanto tempo e – per questo motivo – era stato definito come scomparso o estinto.
Come vi dicevamo, la spedizione messa in atto, al fine di ritrovare le specie non più rintracciabili in natura, ha coinvolto più di 30 ricercatori che lavorano per varie istituzioni.
Alla fine, gli stessi si sono ritrovati di fronte alla scoperta di altre 20 specie di animali – oltre al millepiedi gigante – ormai considerate scomparse dal punto di vista scientifico. Tra queste, infatti, possiamo annoverare il Ptychochromis makira, che non si vedeva dal 2003, ma anche il Rheocles sp., visto – per l’ultima volta – nel 2006.
A questi, inoltre, si aggiunge anche il pesce arcobaleno di Makira, definito, scientificamente, con il nome Bedotia alveyi e il ragno zebra.
Questa importante riscoperta fatta dal team di scienziati, dunque, rappresenta un sostanziale passo avanti, che ha come obiettivo principale quello di documentare le specie non più presenti in natura come un tempo, nonché quello di esplorare continuamente gli habitat più sconosciuti e remoti della Terra, al fine di rintracciare le specie considerate ufficialmente estinte.
Tra le zone più interessanti da scandagliare sicuramente ci sono le foreste pluviali del Madagascar, che sono un vero e proprio territorio ricco di biodiversità, nel quale nascono e si sviluppano specie endemiche che, in realtà, si trovano solo in questi luoghi. Non in altri punti del pianeta.
Per questo motivo, dunque, è importante sostenere la ricerca al fine anche di preservare specie che in sostanza potrebbero estinguersi definitivamente.