La tecnologia di oggi permette di portare avanti progetti grafici di livello impensabile in precedenza: anche i videogame hanno subito una metamorfosi incredibile nel tempo, modificando anche forse la percezione stessa del divertimento che essi apportano o hanno apportato.
E’ proprio attraverso la storia e le basi dei videogame che possiamo cercare almeno di intuire come tante generazioni siano passate attraverso il mondo dei videogame senza mai abbandonarlo, e trovando sempre spunti di innovazione che fanno apparire i giochi sempre nuovi e freschi. Ovviamente, stiamo parlando di computer grafica vera e propria, quella che permette di notare le differenze nel tempo dei videogame di tutti i settori o generi.
Partendo proprio dalle basi, prendiamo in considerazione alcuni momenti salienti della storia dei videogame che hanno fatto segnare passi da gigante nella grafica. In pochi oggi ricordano titoli come Pong, ATARI 1972 o come Gotcha (ATARI 1973), che hanno fatto da apripista per il mondo del gaming. O ancora titoli come Indy 4, sempre di ATARI ma del 1976 oppure di Car Polo (EXIDY 1977): quest’ultimo, insieme al ben più noto Space Invaders di TAITO del 1978, ha di fatto segnato un passaggio cruciale nell’evoluzione grafica per videogame con l’avvento dei pixel colorati. Ad essi si affiancano titoli come Fire Truck (ATARI 1978) che ha introdotto lo scrolling adatto per i giochi ad alta velocità e che prevedono un tracciato da percorrere oppure con Asteroids (ATARI 1979) dove la computer grafica fa un passo in avanti con l’utilizzo dei vettori.
Ma proseguendo con l’evoluzione della grafica dei videogame non possiamo non citare una software house che ha davvero stabilito un punto cardine nell’utilizzo dei colori, la Namco. Eccone alcuni da citare assolutamente:
NAMCO 1979 – GALAXIAN introduzione e perfezionamento di colori e sound
NAMCO 1980 – PAC-MAN dove la color grafica diviene la norma (di recente rimasterizzato per console next-gen da Bandai Namco)
NAMCO 1982 – DIG DUG segna lo stra-dominio dei pixel colorati
A fianco di sviluppatori e distributori come Namco si piazzano sicuramente gli inventori delle console di gioco a diffusione di massa: Sono Nintendo e SEGA infatti a sondare l’universo della terza dimensione, facendo propri i progressi già ottenuti in passato con l’evoluzione del pixel, dei raster e dello scrolling con titoli notissimi ai più, come Out Run, Super Mario Bross (1985). Da non dimenticare nel periodo la CapCom con il suo 1942, uno dei primi simulatori di guerra (1984). Importanti in tal senso saranno anche Virgin e Konami con le loro rivisitazioni in videogame con grafiche di prima qualità per l’epoca dei più famosi anime e cartoon (Aladdin, Ninja Turtles etc.).
Ovviamente il salto, passando per le varie console di gioco di SEGA e Nintendo, non è immediato, si avranno parecchi esperimenti di Grafica per VideoGame ma non possiamo dimenticare il netto passaggio generazionale segnato dalla PlayStation 1 di Sony e dei tantissimi titoli sviluppati dalle varie software house per la stessa.
Ma l’esperienza e l’evoluzione della computer grafica applicata ai videogame non può non essere rappresentata oggi con la moderna moda delle rimasterizzazioni dei giochi sui più disparati settori. Ultimissimi sono infatti i titoli completamente rivisti di DOOM (forse il più importante capostipite degli sparatutto in prima persona) che ha visto la luce qualche giorno fa con la super grafica delle console next gen, ma anche di Shadow od the Beast, che Reflections faceva uscire nel 1989 e che rivedrà il proprio rispolvero, distante anni luce dalla grafica originaria, con la versione nuova di zecca che uscirà a breve per PS4. C’è chi pensa che le rimasterizzazioni siano un esempio di mancanza di fantasia, o di idee nuove, ma, in realtà, come giudicare la rimasterizzazione attenta ed efficace anche all’interno di ere più vicine, come quella pluri-lusingata di cui abbiamo parlato di recente di Final Fantasy X/X-2 HD Remaster che ha tanto entusiasmato i fan della saga?
L’evoluzione della grafica ha interessato tutti i settori dei videogame, tutti i generi, dai GDR agli sparatutto, come detto anche per i giochi di fantascienza o quelli basati sulle serie animate, sulle gare da corsa in auto o in moto, persino su quelli che sono diventati giochi in video partendo da giochi da tavolo, come le nuove grafiche adottate dai giochi come il Monopoli – si veda ad esempio l’incredibile lavoro grafico di Ubisoft sulla sua rivisitazione del gioco della Hasbro, dal poker, al biliardo o come la nuova veste grafica anche in generi videoludici come i casino online – basti vedere le tante e nuove grafiche del genere ad esempio anche su Casino.com Italia .
Insomma, la grafica ci accompagna, di pari passo con l’avanzamento tecnologico, nelle nostre ore di divertimento: fin dalla nascita dei videogame propriamente intesi, e pixel o frame, raster o scrolling, 3D o 2D, scorrimento o ‘open world, testuali o in terza o in prima persona poco importa, l’importante è sempre avere come obiettivo il divertirsi con i propri amici (reali o online, anche qui, poco importa).
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