Fate/Extella Link, la nostra recensione PS4

Fate/Extella Link, ovvero un nuovo appuntamento con i protagonisti di una serie che ha spaziato dal gaming agli anime, con adattamenti sicuramente piacevoli su Netflix e con un percorso di gioco che ha portato cambiamenti di genere, oltre che miglioramenti tecnici, grafici, di storia e di gameplay.

Sin dagli albori del Visual Novel di Type-Moon con Fate/Extra, versione alternativa di Fate/Stay Night, la storia si è evoluta in uno scontro tra personaggi reali, maghi che combattono la guerra del Santo Graal. Un lotta violenta che porta i maghi della vita reale ad armarsi con i Servants, ossia manifestazioni fisiche di personaggi storici o di fantasia che hanno ciascuno diverse peculiarità di battaglia. Una battaglia che si evolve, non solo nella storia, nei personaggi e nelle vicende che vedono i “Magicians” affrontarsi in mondi paralleli e digitali mediante i propri Servants, ma anche nelle modalità di gioco con la serie Extella.

Infatti, anche in Fate/Extella Link, anche questo sviluppato e edito come il predecessore da Marvelous, si presenta come action “musou”, per dirla in breve lo stile uno contro mille alla Dynasty Warriors. Il primo dei due capitoli Musou dedicati alla serie Fate prendeva dalla storia precedente in Fate/Extra – Fate/Stay Night e metteva in contrasto due fazioni in lotta per il controllo del mondo digitale Moon. Conflitto che ha portato i Servants poi a confluire in una figura reale guida, il Master, che viene qui riproposto appunto come figura leader che unisce i combattenti contro una nuova minaccia. Un roster di combattenti che quindi viene ampliato, integrato in una storia che viene per certi versi semplificata, anche nei dialoghi, e che viene messo in condizioni di esprimere la massima potenza guerresca.

Una storia che, anche rispetto al precedente capitolo di Extella, si alleggerisce, nei toni e nei dialoghi, pur permanendo sullo sfondo il pesante conflitto della guerra del Santo Graal. Toni e dialoghi più leggeri che permettono invece di apprezzare al meglio i momenti più concitati di gioco, la frenesia delle battaglie uno contro mille e ovviamente, di apprezzare i colpi speciali e le cut-scene di intramezzo.

Il combattimento in Fate/Extella Link è infatti il motivo principale che muove le fila del gameplay, per questo ne risulta migliorato e approfondito sotto molteplici aspetti: sono state amplificate e variate ulteriormente ad esempio le combo dei vari guerrieri, inoltre è possibile sbloccare i colpi speciali scegliendo uno dei tasti del pad dopo aver premuto il grilletto. Mosse speciali che hanno ovviamente un tempo di ricarica da attendere invece di azioni che richiedono un certo numero di MP o una barra da riempire. Quella barra di potere c’è e consente invece di liberare il Noble Phantasm, con la devastante carica che ne consegue per i nemici sul campo. E con tanto di cut-scene davvero apprezzabili e diversificate per ciascun personaggio del roster.

Le mappe, tipiche dello stile musou, richiedono di ottenere qualcosa, sconfiggere un nemico, catturare un area della mappa, aiutare un alleato nel tempo prestabilito, ma consentono anche di affrontare side-quest interne alle quest principali, con diversificazione del gameplay tipico del genere che non guasta. Il numero dei personaggi giocabili condisce il tutto con una sana varietà di approccio e varie possibilità di divertimento: da non sottovalutare il lavoro fatto in sede di art design con mappe sicuramente migliorate rispetto ai precedenti, con modelli poligonali dei personaggi che rispettano la serie e anche con modelli dei nemici – che nei musou sono sempre piuttosto piatti e scialbi, oltre che tutti uguali – si è fatto un lavoro egregio.

Alla modalità principale si aggiunge anche una modalità multiplayer che consente, qualora ve ne fosse bisogno, di ampliare ulteriormente l’offerta. Una modalità che consente di cimentarsi anche in scontri 4vs4 online, e sbloccare nuovi approcci di battaglia.

In breve, Fate/Extella Link è l’esempio di come una serie gaming (e non solo) si possa evolvere positivamente nel tempo, e anche cimentandosi con generi che non prestano molto il fianco alle migliorie tecniche, grafiche e di gameplay come il Musou, riesce a emergere sotto molti dei punti di vista, a garantire una buona qualità visiva, a consegnare tante ore di divertimento in un contesto tipico e credibile dell’action anime giapponese. Un titolo che i fan di Fate non potranno non avere e giocare, ma è consigliato anche a chi ama l’azione tipica dei musou in salsa anime.

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