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For The King, la nostra recensione

For The King è un gioco di ruolo strategico a turni che unisce elementi Roguelike ed elementi che sono propri dei tabletop games. Un’avventura che può essere vissuta sia in modalità single player e in co-op locale e online. L’approccio al gioco di IronOak è piuttosto semplice e dinamico, con la scelta dei tre avventurieri, tra le classi disponibili, che ci accompagnerà durante la nostra avventura: ma il game over è sempre dietro l’angolo, e i misteri dei vari dungeon vanno affrontati con assoluta attenzione, con un pizzico di strategia e con la consapevolezza che ogni errore va pagato. Ecco qui che gli elementi Roguelike vengono fuori in un gioco di ruolo che fa sì della strategia uno dei punti focali di gameplay, ma che mette in risalto anche le scelte del giocatore in ogni singolo dungeon.


Come detto si inizia con la scelta dei tre avventurieri che si porranno come obiettivo quello di rispondere all’appello della regina: non solo le classi – fabbro, ranger, studioso, menestrello… – ma anche i colori di ciascun cittadino potranno essere selezionati, per un tocco di personalizzazione che non guasta mai. L’appello della regina giunge a seguito dell’inaspettata morte del re, ucciso da un ignoto assassino: è necessario affrontare il momento di crisi e di caos in cui sta cadendo il regno, una volta pacifico e tranquillo, di Fahrul. L’Oblio potrebbe prendere il sopravvento e sconfinare nel regno andando pertanto a inficiare quella pace e serenità garantita a suo tempo dalla figura carismatica del re.

Il viaggio, la modalità di affrontarlo, potrebbe determinare la vittoria oppure la sconfitta contro le creature del regno: i tre personaggi infatti – come detto o in single player o in co-op locale e online – dovranno decidere se restare vicini nel loro incedere oppure separarsi per andare a scandagliare gli angoli del dungeon. La scelta deve essere ben ponderata, infatti, i personaggi vicini di casella potranno partecipare alle battaglie insieme, formando un party vero e proprio, con molte più possibilità di vittoria, ovviamente. Il viaggio e la mappa, come ogni buon roguelike che si rispetti, vengono generati in maniera procedurale, quindi, non ci si deve aspettare di completare la storia in maniera semplice e lineare (non è proprio concepito per quello), bensì si dovrà scendere a compromessi con il genere, dove sì sono importanti le fasi di crafting dei personaggi, della scelta della classe, delle peculiarità e delle armi, ma lo sono finché non arriva (e arriva, spesso, fidatevi) il game over. Non resta quindi che affidarsi alla procedura e alla strategia più adeguata, di volta in volta, sperando di arrivare il più vicino possibile alla conclusione della trama.

Del gameplay e delle battaglie abbiamo accennato: il sistema di battaglia è concepito come i classici JRPG, con i party schierati da un lato e dall’altro, con tempi scanditi dalla linea temporale, dalla velocità di intervento di ciascun combattente e, ovviamente, con combattimenti i cui esiti sono dettati da item disponibili, PA e PV, ovviamente.

Da un punto di vista puramente stilistico e di design, sicuramente i devs hanno raggiunto il proprio intento, ossia quello di rinfrescare lo stile che rende omaggio ai RPG 3D classici: una grafica stilizzata esagonale, attentamente curata nei minimi dettagli, coloratissima e pulita nel complesso. Il tutto a fare da corredo con la leggerezza, apparente, del gameplay. Gameplay e Design, quindi, contribuiscono non poco a dare a For the King quell’alone di classicità che sfocia in una veste modernamente concepita: così facendo, l’obiettivo di attirare a sé sia i fan del genere GDR strategico classico, sia i nuovi fan, è sicuramente raggiunto.

For The King è un RPG Roguelike strategico a turni e tabletop game che mescola bene i generi, che mette in mostra una buona caratterizzazione e design dei personaggi con una grafica esagonale deliziosamente dettagliata che rievoca i JRPG 3D classici, consigliato per vecchi e nuovi fan che vogliono passare alcune ore di gioco, ovviamente, con la consapevolezza che portare a termine la storia non sarà cosa facile.

Ale Yuna B.

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