Frostpunk si presenta sin da subito come un city-builder dai toni drammatici e di sicuro con scelte che definire particolari risulta quasi un eufemismo. Infatti, più che un gioco di simulazione e strategia con costruzione di città, qui 11bit Studios ci mette di fronte a un vero e proprio gioco di sopravvivenza. Come detto, i toni sono drammatici, post-apocalittici, con atmosfere steampunk e costante ricerca di farcela almeno fino al giorno successivo.
Frostpunk è un esempio di come si possano intersecare in un solo titolo, generi inflazionati come il survival, inteso come necessità di alimentarsi, resistere alle intemperie, proteggersi dalle catastrofi naturali e stavolta non dover affrontare creature nate da disastri nucleari o figli di scenari apocalittici, e generi più riflessivi come lo strategico-politico, il gestionale e la simulazione, per finire con il city-builder. Non c’è solo quindi una commistione di generi, tendente molto più al survival che a un builder a tutto tondo, ma anche atmosfere post-apocalittiche che vengono ricreate alla perfezione, consentendoci di immedesimarci completamente nella figura guida di un popolo destinato a una drammatica rovina.
I nostri seguaci non saranno altro che ex abitanti di Londra, disperati per il disastro energetico e la mancanza di risorse. Con poca, pochissima speranza. Starà a noi guidarli come meglio crediamo (e sottolineo “crediamo”, perché le scelte non saranno mai quelle giuste, porteranno sempre a una conseguenza, definendoci come parsimonioso, generoso, oppure quasi alla stregua di un dittatore). E la strada ci condurrà in terre desolate e gelide del nord, dove la nostra fortuna la farà un generatore, cuore pulsante della nuova, costituenda, società, all’interno di un cratere.
La riuscita o meno delle nostre speranze di sopravvivenza, e della speranza di tenere in vita quanta più gente possibile, sarà legata alla nostra capacità di sfruttare le poche risorse, di scovarne di nuove, di ridurre l’impatto devastante del gelo e delle bufere sulla nostra popolazione, di prenderci cura di ferite, malattie, e di prendere le continue e spesso difficili decisioni. Come detto, le nostre decisioni, sia in fase di building che in fase più ‘politica’, condizioneranno la nostra missione. Tutto sarà determinato da due barre che si riempiranno a seconda delle nostre ardue decisioni: Speranza e Malcontento.
In base alle nostre decisioni riusciremo a portare a termine la nostra missione, configurandoci come buoni pastori, come dittatori o come portatori di speranza: un percorso che, oltre a nascondere pericoli dietro ogni nostra singola scelta, ci condurrà in un viaggio introspettivo e ci immergerà in un contesto drammatico, dove l’umanità è al limite dell’estinzione. Il tutto è condito a dovere da un gameplay semplice da imparare, efficace, ma che certamente non nasconde una difficoltà intrinseca proprio nel contesto storico e naturale in cui si è immersi. Anche suoni e musiche sono a dir poco azzeccati ed esaltano la condizione umana precaria nei confronti di una natura ostile. Così come l’aspetto grafico ci ha convinto appieno, l’unico aspetto che avremmo rivisto sarebbe stata la longevità e la rigiocabilità, ma 11bit Studios ha risposto presente con la modalità Endless, ossia senza limiti di storia e di tempo.
Infatti, la Frostpunk: Endless Mode ci porta all’interno del mondo post-apocalittico e ostico creato dai devs, togliendoci i limiti della storia e della missione, consegnandoci 3 nuove mappe oltre al cratere, ciascuna con le proprie peculiarità, e, ovviamente due modi di vivere questo universo.
– Endurance: Pensata per i survivalist, per tutti coloro che amano mettersi in gioco con forza, mettendo alla prova la resistenza delle proprie capacità e risorse. A proposito, in questa modalità le risorse saranno in ogni caso piuttosto scarse e di difficile reperimento, si dovrà tener conto della salute e del benessere del popolo, anche in relazione alle frequenti gelate e bufere che colpiranno sovente la comunità
– Serenity: Pensata per gli manti dei builder, per chi mira ad espandere risorse, edifici e popolazione senza star troppo pensare alla sopravvivenza
Le Mappe:
– Crags, i dirupi, vasta area ma con rocce e picchi che possono rendere difficoltosa la costruzione di edifici
– Canyon, non favorisce, vista la sua natura aspra e stretta, l’espansione in larghezza
– Flats, una vasta area pianeggiante che favorisce l’espansione di edifici e abitazioni, quindi lo sviluppo della popolazione, ma le risorse potrebbero essere davvero ostiche da trovare
– Crater, l’area più bilanciata sia dal punto di vista dello spazio di espansione che dal punto di vista della presenza, equilibrata, delle risorse
Frostpunk mostra tutta la sua drammaticità e mette a disposizione del giocatore innumerevoli modalità di gioco e di approccio, affondando gli artigli in tematiche che guidano il player all’interno di una società difficile, in un mondo compromesso, in un contesto al limite del disumano. Uno strategico, survival e builder post-apocalittico, dove un’unica guida dovrà tentare di risollevare le sorti di una comunità esigente e disperata.
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