GOD WARS: Future Past, recensione PS4

God Wars: Future Past si presenta sin da subito come un ‘old-style’ RPG tattico che va ad indagare la cultura e il folklore giapponese con guerre e combattimenti strategici, uno stile che rievoca, appunto, i classici RPG su caselle e con visione isometrica, ma intermezzato da cut-scene animate di alto profilo e una arte di design particolarmente curata e aggraziata. La storia si dipana nel Giappone feudale e, sebbene intersecato con elementi della cultura e del folklore, il lato fantasy ha sempre un valore particolarmente pregnante. Il tutto condito da musiche, anche qui, che alternano melodie in salsa nipponica con sound più medievali.

 

Tra demoni e dei, regni in continua guerra e montagne che esigono sacrifici per placare la propria ira distruttiva: la regina del Fuji è Tsukuyomi, da subito presentata con una scena animata degna di tale nome. Il vulcano, iracondo e vendicativo richiede una triste e pesante decisione alla regina, il sacrificio della propria figlia Sakuya, la scena mostrerà l’incipit della storia, quindi mostrerà come la regina scompare agli occhi della figlia minore, che poi diventerà la principale protagonista del titolo. Kaguya, infatti, verrà liberata dopo alcuni anni dal guerriero rivoltoso Kintaro, e insieme intraprenderanno un viaggio irto di pericoli, alla ricerca della verità, e della sorella.

Ma non volendo andare troppo a fondo in una storia, comunque, ben trattata e che riesce ad accompagnarci dall’inizio alla fine, coadiuvata da un design elegante e aggraziato e da cut-scenes degne dei migliori anime, al fine di non scadere in spoiler alquanto fastidiosi per tutti coloro vorranno approcciare a God Wars: Future Past (o su PS Vita o su PS4), passiamo velocemente ad analizzare modalità di combattimento, gameplay, e meccaniche di gioco.

I personaggi che compongono il party sono personalizzabili e customizzabili a una buona profondità, con la possibilità di scegliere per ognuno di essi due professioni, una principale e una secondaria, e di aumentarne di conseguenza il livello con l’avanzare della storia. RPG tattico e strategico di stampo classico, dicevamo, così la mappa si presenta in visuale isometrica, con le alture e le elevazioni che danno vantaggi più o meno sensibili in battaglia, attacchi corpo a corpo, attacchi da distanza e, ovviamente attacchi speciali. Tutte le caratteristiche estetiche, di forza, di specializzazione sono, come appunto accennato craftabili. Le mappe sono via via disseminate di nemici, talvolta semplici da sconfiggere, spesso guidati dal boss di turno e che renderà la vittoria non proprio semplice da ottenere, anche al livello medio. Tante, tante opportunità di personalizzazione per ciascun personaggio in base alle caratteristiche peculiari, che si tradurranno in vantaggi (o svantaggi) a seconda delle battaglie che verranno affrontate.

God Wars: Future Past, come detto, presenta un comparto tecnico-grafico che si ‘appoggia’ tantissimo al già visto (e da tempo anche), ma con battaglie avvincenti, con un gameplay particolarmente personalizzabile così come i personaggi, con una storia ben pensata e costruita, e con un design curato e aggraziato, il compromesso con il ‘troppo old’ è presto trovato. Consigliato, specie per gli appassionati di tattici RPG alla giapponese.


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