Guilty Gear Xrd REV 2 dopo i successi e i clamori della critica per ‘Revelator’ e, per il tre-anni-vecchio Guilty Gear Xrd, il famigerato fight game, picchiaduro in 2.5D con tanto di animazioni e design a profili ‘anime’ molto elevati e curati nel dettaglio, ritorna con alcuni nuovi personaggi, un sistema di combattimento consolidato e sempre divertentissimo (ecco perché ‘squadra che vince non si cambia’) e l’Anime a far da corredo, quasi a mettere in luce tutti i virtuosismi di animazione e design della casa.
Guilty Gear Xrd REV 2 non stravolge, e volevamo vedere, il sistema di combattimento che ha generato la fortuna della serie. Tecniche, combo, virtuosismi ricercati che non stancano neanche dopo che si erano già visti – in gran parte – anche nei predecessori, e neanche dopo parecchie ore di gioco e combattimenti all’ultimo sangue. Per di più, in questo secondo capitolo della ‘Revelator’ troviamo due personaggi giocabili in più, con la nota Baiken e il nuovissimo ninja, veloce e spietato, Answer.
Come, un già visto, ma come detto per nulla noioso, anzi, troviamo la possibilità di utilizzare tutti i personaggi combattenti e completare la propria storia personale completando le serie dedicate. Ossia vincendo uno dopo l’altro i nemici che si parano davanti. Ciascuno dei personaggi, dopo ogni vittoria (o sconfitta) mette in mostra la verve creativa, a livello di storia e di art design, di Arc System Works.
Ma ad arricchire in maniera decisiva quello che, in stile ‘Japan’, è uno dei migliori picchiaduro per profondità, combo, tecniche e gameplay, come ampiamente e non troppo velatamente anticipato, è l’art design: i personaggi sono una vera esplosione di arte in stile nipponico, coloratissimi e dettagliatissimi, ciascuno con peculiarità specifiche di cui far sfoggio; i combattimenti sono ricchissimi di dettagli, curatissimi, con sfondi davvero minuziosi e armonici con il contesto (frenetico) delle battaglie, che denotano, ancora una volta, l’attenzione per quella arte che dovrebbe far solo da sfondo a un titolo nato per il gameplay più crudo e puro.
Infine, è possibile apprezzare, se possibile, ancora di più la profondità dei personaggi e delle loro vicende, con la modalità storia: narrata, oltre che attraverso le cut-scene in game, anche mediante un Anime che mette in luce i pregi della regia, una storia che può essere navigata per capitoli e che completa l’esperienza di gioco, rendendo il titolo un piccolo capolavoro del genere.
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