Dimmi come stai e ti dirò che gioco farai. La rivoluzione dei videogiochi è in marcia e sembra che niente e nessuno possa fermarla. Alcuni ricercatori degli Stati Uniti hanno sviluppato un sistema che misura le emozioni dei giocatori mentre sono alle prese con un video game, adattando volta per volta i contenuti al loro stato d’animo. Questa nuova generazione di videogiochi riconosce le sensazioni degli utenti – in una gamma che va dalla noia mortale all’euforia più esaltata – e può ricalcolare e riadattare i contenuti alla situazione del momento.
L’innovazione risiede in un controller manuale, elaborato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford, in California, che misura l’intensità delle emozioni durante una partita e ordina al processore interno che l’azione si adatti allo stato d’animo dell’utente. Così, se il giocatore si sta annoiando perché il livello gli sembra troppo semplice, il controler identifica immediatamente lo stato d’animo attraverso una serie di parametri che ricava dalle mani – ad esempio la respirazione, la temperatura corporea e il ritmo cardiaco – e trasmette le informazioni al videogioco, che si riprogramma automaticamente e, senza che l’utente debba fare nulla, aumenta il livello di difficoltà. Rimane da scoprire cosa succederebbe dopo una vincita al casinò su 32Red…
Il prototipo di questo sistema è stato realizzato utilizzando un controler manuale dell’Xbox 360 al quale è stata tolta la placca posteriore e aggiunto un modulo di plastica impresso in 3-D ed equipaggiato con vari sensori, tra i quali piccoli placche metalliche, accellerometri e sensori luminosi. Questi elementi forniscono poi le informazioni su pressione sanguigna, ritmo cardiaco, intensità e frequenza della respirazione, necessarie per calcolare il livello adeguato per l’utente.
Gregory Kovacs, professore di Ingegneria Elettrica all’Università di Stanford e responsabile del laboratorio in cui è stato sviluppato il prototipo, ha affermato che “in generale, quando un giocatore si sta divertendo, il ritmo cardiaco e quello della respirazione aumentano” e ha spiegato che una variabile come la respirazione si può calibrare attraverso le mani grazie all’impedenza – una sorta di resistenza elettrica naturale -, dal momento che, quando i polmoni si riempiono di aria, il petto conduce meno elettricità di quando si espira. Il controler, creato nel laboratorio del professor Kovacs sotto la supervisione del ricercatore Corey McCall, ha già suscitato un grande interesse in varie compagnie del settore dei videogiochi e dell’intrattenimento.
L’idea rivoluzionaria che si cela in questa invenzione è che possiamo ottenere un profilo estremamente accurato e in tempo reale dello stato d’animo degli utenti, poiché attraverso la misurazione dei segnali esterni si può risalire alle condizioni del cervello. Kovacs ha aggiunto che “le braccia e le mani si comportano semplicemente come trasmettitori di informazioni, da cui possiamo ricavare quello che sta avvenendo nel torace e quindi nella testa”.
Inoltre, trattandosi di un sistema di misurazione non invasivo, gli autori della ricerca non hanno escluso ulteriori applicazioni al di là del mondo dei videogiochi, come per esempio nella prevenzioni degli incidenti stradali. Gli scienziati del laboratorio propongono anche un uso terapeutico di questo controller, in quanto si potrebbe applicare come misuratore ed elemento di controllo per i giocatori più giovani: se i bambini mentre giocano raggiungono picchi di eccitazione troppo alti e dunque “poco salutari”, il proprio controller si occuperà di avvisare che è arrivato il momento di fare una pausa.