Chris Hughes, co-fondatore di Facebook insieme a Zuckerberg ha creato un nuovo social network, denominato Jumo, decisamente orientato al mondo del No-Profit (organizzazioni non governative, interventi umanitari, organizzazioni benefiche, ecc).
In questa nuova rete sociale verranno prese in esame tematiche estremamente rilevanti, su cui la nostra sensibilità aumenta sempre di più: esempi lampanti sono l’inquinamento, la lotta all’AIDS, la povertà dei Paesi del Terzo Mondo, le discriminazioni sociali e razziali, la tutela del patrimonio artistico e culturale, la difesa delle specie animali a rischio di estinzione. Obiettivo di questa nuova rete sociale verte sul sostenimento delle organizzazioni senza fini di lucro nella ricerca di volontari disposti a collaborare con le missioni in corso. In più, Jumo sarà un social network “trasparente” a tutti gli effetti, in quanto permetterà di tracciare le donazioni in modo che tutti gli utenti possano verificarne la destinazione.
Jumo, il cui significato è “unirsi” (deriva dalla lingua Yoruba) può contare già su quasi 3.500 organizzazioni all’interno della sua piattaforma.
Pur non essendo in competizione tra loro, Jumo e Facebook non saranno due realtà nettamente distinte, in quanto per autenticarsi in Jumo sarà infatti possibile utilizzare le stesse credenziali del proprio account su Facebook; inoltre sarà presente il “Mi piace” del sito blu. Davvero una nobile idea quella di Hughes.
Gli italiani vogliono un accesso gratuito alla Rete
Secondo quanto emerge dal 44/o rapporto annuale del Censis, la maggior parte degli italiani non si sente sicuro quando utilizza Internet. Per ciò che i costi della Rete, il 70% afferma che non sia giusto pagare per i servizi disponibili e perciò vorrebbe un accesso alla rete libero e gratuito: soltanto il 43% tra gli internettiani si reputa molto fiducioso sulla sicurezza delle transazioni on line ed il 55% mostra una certa diffidenza e preferisce evitarle. Il 96% comunque ha dotato il proprio personal computer di antivirus.
Tanti utenti della Rete hanno dichiarato di avere problemi durante la loro navigazione da casa: ben il 64% sostiene di ricevere troppo spam, il 58% almeno una volta ha avuto il pc infettato da virus (contro una media del 46% a livello europeo) e l’8% afferma di avere problematiche circa la violazioni della privacy; in percentuale minore anche episodi di botnet, sicurezza dei minori e phishing, oramai quasi passato di moda fra i cyber criminali.
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