Sviluppato da 1C Entertainment e edito da Prime Matter, King’s Bounty II è il molto lontano sequel del primo capitolo, lontano almeno 30 anni addietro. Bene è sottolineare infatti come sebbene la componente strategica e ruolistica di fondo sia un filone che viene seguito, i tempi sono fin troppo dilatati per prendere sul serio in considerazione il primo capitolo in funzione di questo secondo gioco.
La distanza tra i due poi non sarebbe così marcata se si va a fondo negli aspetti grafici e tecnici di King’s Bounty II, vista la evidente matrice troppo legata ai primi titoli di una PS3 novella. Quei trent’anni vanno via via diminuendo, la forbice si stringe, e non a merito, proprio a causa di un comparto tecnico, di design di modelli (macchinosi e per nulla espressivi durante i molteplici dialoghi, a cui si accompagna anche un doppiaggio a dir poco privato di ispirazione) e di ambientazioni di un paio di generazioni fa. Qui gli aspetti che evidentemente abbassano la qualità di questo titolo si fermano.
Per fortuna, non sono le componenti (sebbene non poco importanti) grafiche e tecniche che configurano la valenza di un titolo che nasce per divertire gli strateghi legati a mondi fantasy/medievali e ruolistici, e per fortuna si presenta con un mondo esplorabile e ricco, e allietato da una narrazione tutt’altro che scontata. Anzi, proprio l’aspetto decisionale, di sviluppo, di gestione delle strategie, delle risorse e la competenza nelle tattiche di battaglia sono parti pregnanti del contesto videoludico di King’s Bounty II. Appare infatti evidente come gli sviluppatori abbiano concentrato i loro sforzi sul garantire una profonda (e accessibile anche a neofiti) personalizzazione dell’esperienza strategica, e sulle conseguenze dettate dalle scelte del giocatore. La narrazione e la storia verranno influenzate dalle scelte dialogiche e dalle effettive azioni che si compiranno man mano che si procede con il nostro viaggio.
King’s Bounty II infatti espande le battaglie tattiche a turni (appare evidente che anche gli stessi modelli e le animazioni in fase di combattimento isometrico sono di almeno una spanna sopra il livello degli stessi elementi riscontrati in fase di esplorazione in terza persona e durante i dialoghi), portando il giocatore verso un’esperienza di gioco di ruolo davvero coinvolgente: ogni elemento e selezione ha un suo peso in fase decisionale, sia che si tratti di guidare un esercito in battaglia contro mostri non viventi, sia di costruire relazioni con i cittadini locali. Importanza apicale in fase esplorativa e in quella vera e propria da gioco di ruolo in terza persona l’hanno infatti le scelte morali: ogni volta saremo chiamati a scegliere un’opzione, consapevoli di modificare il nostro peso morale nel mondo di Nostria (con quattro opzioni morali che configurano il nostro futuro e la nostra storia, Ordine, Potere, Anarchia, Astuzia).
I giocatori assumeranno il ruolo di uno dei tre eroi, ognuno con una propria personalità ed il suo background, e ovviamente con caratteristiche ed espedienti di battaglia personali (ah! nella griglia a esagoni di battaglia schiereremo le truppe che man mano acquisiremo tra umani, nani, creature malefiche, guaritori etc etc, ma il nostro avatar agirà da master, non entrando mai in campo davvero, piuttosto daremo manforte e prenderemo le decisioni per i nostri schieramenti usando tutto il nostro arsenale, bonus/malus…): dal mercenario guerriero Aivar alla Maga Katharine, alla figura media tra i due, Elisa il paladino. In due run, prima ci siamo concentrati sulla forza bruta di Aivar.
Poi sulle qualità magiche di Katharine: Katharine proviene da una lunga stirpe di nobili conti di Rigern, i governanti dell’aspra regione montuosa di Nostria. Ha trascorso più di 20 anni lontano da Nostria, vagando per le rovine del drago e i resti dell’antica Antis, alla ricerca di conoscenza arcana e magia. Tuttavia, quando Katharine smette di ricevere le tasse di cui ha bisogno per finanziare le sue spedizioni e la ricerca mistica, scopre che suo nipote, Maurice, ha preso il controllo della sua contea. Indignata per questo, si reca all’Assemblea Universale per chiedere il ritorno del suo potere al Re…
Una trama profonda e dall’altissima rigiocabilità, influenzata dalle molteplici scelte con conseguenze che vengono direttamente consegnate al giocatore, rendono l’esperienza videoludica in King’s Bounty II fresca e coinvolgente, se si affianca un ottimo gameplay e sistema di battaglia durante i combattimenti strategici a turni, accessibile e di facile apprendimento, si può sicuramente ovviare allo stile di vecchia generazione delle fasi esplorative in terza persona.
King’s Bounty II è un gioco di ruolo fantasy coinvolgente che alterna fasi esplorative in terza persona e fasi di combattimento a turni con visuale isometrica su griglie esagonali: un’esperienza videoludica fresca e coinvolgente anche per i non esperti di strategici a turni, vista l’accessibilità, che dà il suo meglio proprio negli scontri strategici e nel potere decisionale e morale dato al giocatore, con conseguenze diverse e una storia non lineare ad alto coefficiente di rigiocabilità. Pecca di vecchiaia nel design, nella grafica e nella tecnica, specie nelle fasi esplorative in terza persona, nei modelli e nelle animazioni, nonché nelle ambientazioni. Tutti aspetti che non cancellano comunque l’esperienza strategica e ruolistica del titolo e, soprattutto, il divertimento.
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