Con alcune rivisitazioni rispetto al progetto originario, sicuramente più “corposo”, Labyrinth Life di D3 Publisher ha potuto annoverare tra le console anche la PlayStation 4, ma non senza aver raggiunto determinati compromessi con Sony. Il titolo ha potuto vedere la luce su PS4 solo dopo che alcuni mini-game, un po’ troppo ‘spinti’ per Sony, sono stati tagliati di netto.
Quel che è rimasto è un simpatico e scanzonato Dungeon Crawler con livelli che richiedono anche una certa componente tattica e strategica per affrontare i nemici in griglia: divertenti i livelli cui si giunge attraversando un magico portale del Grand Garden, il fiore all’occhiello della prestigiosa Belles Fleurs Academy.
Qui viene a trovarsi un nuovo componente, Hinata Akatsuki, per la prima volta una studentessa entra a far parte di una Academy piuttosto elitaria e chiusa: la protagonista dovrà affrontare pericoli, inimicizie, invidie e ostruzionismi prima di poter essere accettata da tutte le studentesse della Belles Fleurs Academy.
I fiori hanno un ruolo importante in questo dungeon crawler in salsa Japan, con tanto di dialoghi fumettistici divertenti e che non si prendono troppo sul serio. Infatti, il Grand Garden, non è solo il principale motivo di orgoglio delle studentesse e insegnanti, ma è anche il portale che conduce ai vari livelli di dungeon che la nuova arrivata dovrà affrontare: verranno in suo soccorso nuove amiche e altri personaggi simpatici e, talvolta anche alcuni fantastici come una fatina dal design delizioso.
Il Grand Garden si trova al centro di un atrio zeppo di fiori, che Hinata Akatsuki potrà visitare a piacimento, e far rinvigorire, piantando semi trovati nei vari dungeon e che, oltre a contribuire alla bellezza del giardino dell’accademia, consentiranno alla ragazza di avere a disposizione armi e potenziamenti via via più performanti con l’avanzare della campagna principale.
I dungeon, come detto, sono impostati come una griglia, pertanto attacchi, difesa, incantesimi, trappole, veleni e nemici dovranno tenere conto della tattica. Ma niente paura, il livello di profondità dei dungeon non è insormontabile, anche perché Hinata verrà accompagnata (e aiutata) di volta in volta da altre studentesse e dall’immancabile fatina.
Importante, anzi piuttosto principale nell’idea iniziale, l’Omega power, un potere accumulato man mano che si sconfiggono determinati boss o nemici dei vari dungeon: e dove poteva essere accumulato se non nel seno delle ragazze? L’Omega consente di aumentare la taglia di reggiseno e di aumentare il potere dei personaggi. Non solo, alcuni item raccolti nei vari dungeon verranno rivelati solo strofinando gli oggetti stessi con il seno rinforzato da Omega, e anche qui, sicuramente, le cut-scene hanno subito qualche ridimensionamento. C’è da dire che, al contrario, su Nintendo Switch, il gioco che ha mantenuto l’Omega anche nel titolo, e i mini-game intatti.
I dialoghi, come anticipato, sono pensati proprio per dare un senso di leggerezza alla storia e di spensieratezza ai vari personaggi, con la mancanza, appunto, di quei mini-game definiti troppo spinti che avrebbero di sicuro contribuito al divertimento e al senso di frivolezza che il gioco ci vuole consegnare.
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