L’ascesa di Twitch fra i gamers

Youtube è storicamente la piattaforma più amata e utilizzata dai gamers, attraverso la quale ragazzi di ogni età hanno avuto l’occasione di diventare vere e proprie star con guadagni milionari e schiere di sponsor disposte a spendere e spandere pur di affiancare il proprio brand a loro.

Nell’ultimo periodo qualcosa sembra però essersi rotto: l’imprevedibilità dei ricavi pubblicitari, politiche di tutela del copyright spesso complesse e applicate in modo troppo rigido da un algoritmo, e l’aumento della competizione interna hanno provocato un “mini-esodo” verso piattaforme alternative.

Fra queste a spuntarla sembra essere stata Twitch, molto apprezzata per la libertà che viene lasciata ai creatori, per la facilità con cui la fanbase può comunicare e sostenere (anche economicamente) i personaggi che segue e per la fluidità con la quale è possibile godere di contenuti audio e video in alta definizione.

La storia di Twitch

Inizialmente parte di Justin.tv nel 2011, è stata acquisita da Amazon nel 2014 e, dopo aver operato sotto traccia per qualche anno, ha registrato un’ascesa clamorosa, capitalizzando la sempre maggiore richiesta di contenuti di gaming e intrattenimento online.

Questa piattaforma di streaming video in diretta è esplosa inizialmente negli Stati Uniti, dove è oramai conosciuta e ampiamente utilizzata da utenti di tutte le età e fasce sociali.

Il traffico continua a crescere, con aumenti sempre superiori al 30% (annuale) dal 2014 per quanto riguarda numero di utenti attivi, volumi di contenuti in streaming e numero di interazioni. Nonostante l’aumento della competizione con l’arrivo in scena di alternative come Discord, Valve, Douyu, HUYA e Mixer (lanciato da Microsoft), Twitch continua a dominare la scena e crescere in proporzione più di tutti gli altri.

Tutto questo nonostante la perdita di Ninja, forse il gamer più famoso al mondo con 14 milioni di follower, passato da Twitch a Mixer.

Un fenomeno solo per ragazzi della generazione Z?

L’incredibile proliferazione di piattaforme come Twitch non è stato causato solamente dall’ingresso nel mercato di giovanissimi nativi digitali. Secondo alcune statistiche 3 utenti di internet su 10 (a livello globale) con età compresa fra 16 e 64 dicono di aver visto streaming di videogiochi dirette streaming di gamer. Tale valore sale al 42% se si prende in considerazione la fascia di età fra 16 e 24 anni.

E nonostante l’interesse verso i contenuti proposti su Twitch da parte del pubblico femminile sia in incremento, i maschi rappresentano ancora oggi più del 60% dell’audience globale. In generale, gli utenti appassionati di Twitch consumano più contenuti e sono più propensi a completare acquisti suggeriti dai creator o all’interno della piattaforma.

Una nuova opportunità

Su Twitch è possibile trovare contenuti di ogni tipo: dirette, podcast, approfondimenti e anche canali che simulano le slot machine. Con questi contenuti è possibile comprendere il funzionamento di slot online simili a quelle di Bingo.it.

Sebbene a livello numerico Twitch trattenga una percentuale maggiore degli introiti dalle pubblicità mostrate durante i video dei creator (50% contro il 45% di Youtube), tale valore può salire al 70% (ai creators) nel caso in cui il livello di interazione salga oltre una soglia stabilita.

Questo perché grazie alle dirette gli spettatori possono inviare messaggi via chat e anche audio, interagendo a un livello sconosciuto fino a quel momento su altre piattaforme. Sebbene Youtube stia cercando di correre ai ripari, imitando alcune funzionalità di Twitch, la tendenza sembra difficile da arrestare.

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