L’FBI chiude il sito di pirateria Megaupload

I tribunali degli Stati Uniti hanno ordinato la chiusura del sito megaupload.com, una delle piattaforme più importanti per lo scambio di file online, chiuso megaupload,ed ha arrestato sette dipendenti per le violazioni dei diritti d’autore. Il sito è stato inaccessibile da ieri, dopo che il sito americano e 18 altri siti affiliati sono stati chiusi dal sistema giudiziario americano, che ha anche sequestrato 50 milioni di dollari di conti della società con sede a Hong Kong. L’FBI stima che è stato uno dei più “grandi casi di violazione del copyright mai trattati in America”.
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Megaupload chiuso e Vestor Ltd, sono stati incriminati per violazione del diritto d’autore e anche tentata estorsione e reati di riciclaggio di denaro con 20 anni di carcere. Le sette persone arrestate, ritenuti “responsabili di una notevole mole di pirateria online di molti tipi di contenuti protetti dal diritto d’autore”.

Anche il gruppo di hacker ha annunciato su Twitter che sono stati dismessi e sono rimasti inaccessibili le pagine di ieri di alcuni siti web del governo. L’annuncio della chiusura è venuto un giorno dopo una polemica negli Stati Uniti su un disegno di legge anti-pirateria (SOPA legge). Numerosi siti web come wikipedia e google hanno inserito un piccolo messaggio nella loro homepage per sensibilizzare tutti contro la negazione della libertà d’informazione.

Il tag #Megaupload è il termine in terza posizione nella classifica di “argomenti di tendenza”.L’ operazione dell’ FBI e del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti contro Megaupload, uno dei siti di file sharing più popolari tra gli hosting di siti web per vedere i loro film preferiti e serie tv, ha suscitato indignazione e polemiche in tutto il web.Gli utenti sono particolarmente turbati dalla chiusura di un luogo dove molti passavano il tempo ogni giorno.

Danni di 386 milioni

Le accuse contro i manager è quella di cospirazione per commettere racket di file protetti da copyright.
Il Dipartimento di Giustizia e FBI , sostiene che i manager di queste società hanno portato danni al settore dello spettacolo con 386.000.000 € per il materiale distribuito illegalmente. Inserendo pubblicità per il download, hanno accumulato € 135.000.000.