Like A Dragon: Infinite Wealth, recensione PS5

Like A Dragon: Infinite Wealth, ossia il ritorno negli sconquassati e suggestivi panni di Ichiban Kasuga, colui che, pur nella sua mente sognante che evoca personaggi e nemici dei titoli gaming più fantasy, era comunque stato definito come “Eroe di Yokohama”. E lo era stato davvero, ma è tempo di cadere in disgrazia, ritrovando compagni del passato e affrontare nuove avventure, colorate e vivide.

Un po’ di storia. Ichiban è il perfetto impiegato dell’ufficio di collocamento, con l’arduo compito di giudicare e ricollocare gli ex-yakuza nella vita di tutti i giorni. Sta realizzando il sogno del vecchio boss e mentore, vestendo i panni dell’impiegato modello presso Hello Work: subito divenuto famoso, tra gli ex della yakuza, per il suo modo di restituire speranza e fiducia.

Ovviamente, la vita, così com’è, sarebbe troppo tranquilla e monotona: ecco che il povero Ichiban cade vittima di hater e di canali online molto noti. A quel punto, il mondo utopistico e rasserenante del nostro impiegato crolla, viene licenziato, così come i suoi compagni, cadendo in depressione e non vedendo via d’uscita per la propria situazione. Ma ecco il colpo di scena: la madre di cui ignorava l’esistenza sarebbe viva alle Hawaii.

Un contesto certamente nuovissimo per il franchise, sempre colorito e ricco di situazioni bizzarre, ma molto distante dal passato: tra i vari colpi di scena disseminati qua e là nel mondo di Infinite Wealth, non potevano mancare quelli, a tratti stranianti, della scelta d’autore. Parliamo dei luoghi, delle attività da svolgere, persino di una profondità dei personaggi ancora più marcata e dettagliata.

Effetto straniante, in pratica in ogni situazione, che in altri franchise e altri titoli avrebbe magari fatto riflettere: questo non succede in una serie che vive e si crogiola nelle stranezze, nello stupore, nelle scene goliardiche e ironiche, nelle situazioni a tratti paradossali. E tutto questo si riflette in gran parte dell’esperienza videoludica, aggiungendo ulteriore pepe al contesto.

Ovviamente è ripreso il sistema di combattimento strategico a turni del primo titolo dedicato a Ichiban: ricco e divertente, immediato, ma da padroneggiare e maneggiare con cura, perché, anche ai livelli più semplici, sarà necessaria l’attenzione del giocatore, la cura del dettaglio, una mente strategica e un corretto dosaggio nella scelta e nella selezione dei compagni di battaglia. Le specificità dei combattenti al tuo fianco farà la differenza, anche negli scontri con i più infimi balordi disseminati tra i vicoli di quell’isola paradisiaca.

I mini-game hanno da sempre contraddistinto la poetica dei titoli di Ryu Ga Gotoku Studio, e qui non sono da meno, anzi: ci ritroveremo a rotolarci ore ed ore in mini-giochi che tutto sono meno che mini, in particolare due di questi, di cui non sveliamo altri dettagli. Altri mini giochi consentiranno di aumentare, ed è necessario in alcune fasi di gioco per poter sconfiggere i nemici più forti, la potenza di fuoco, di ampliare il portafoglio e di sbloccare ulteriori mosse speciali o competenze del gruppo.

Like A Dragon: Infinite Wealth è divertente, appassionante, sfidante. Ci tiene incollati al controller, un livello di esperienza videoludica entusiasmante e che potrebbe non stancare mai. Tante sono le cose da fare e da poter fare e nelle quali è facilissimo perdersi. In tutto il franchise di RGG Studio, non è solo uno step in avanti, ma due e forse anche tre. Consigliatissimo.