In Monark, JRPG sviluppato dai veterani del genere di Lancarse by Furyu e NIS America, si presenta sin da subito come un titolo che prende, anche se non a piene mani, da due capisaldi del genere proprio come Shin Megami Tensei e Persona. Ispirazione che, se per Shin Megami Tensei può essere sicuramente ricondotta direttamente agli sviluppatori, per quel che concerne la serie Persona, diventa quasi innata e libera. Infatti, in questo secondo caso, Monark tratta temi profondi e introspettivi nell’ottica di un liceo preso d’assalto dalle forze oscure della Follia (identificata come una nebbia che avvolge la scuola, ma anche le menti degli studenti che ne vengono colpiti), e che viene combattuta in una sorta di altra dimensione quasi onirica, un po’ come nelle notti di Persona.
Il modello invece che Monark rievoca per ciò che concerne design e combat system (strategico a turni) si ispira alla vecchia conoscenza del team, Lost Dimension, e viene oltremodo migliorato e perfezionato con alcune tecniche che ne rendono ancora più dinamiche le battaglie, come ad esempio la possibilità di muovere liberamente i personaggi in griglia sfruttando punti azione, alla maniera di Valkyria Chronicles, per intenderci.
La narrazione di Monark, sebbene anch’essa prenda ispirazione da tematiche inflazionate nel genere come ad esempio un gruppo di studenti che si contrappone a una dilagante follia determinata da figure demoniache dell’oltremondo e che direttamente o indirettamente influenzano alcuni membri della componente scolastica, risulta coinvolgente, nei suoi dialoghi (opportunamente e qualitativamente doppiati in inglese e giapponese), nelle relazioni che si intrecciano nel nuovo consiglio studentesco che deve far fronte al potere acquisito da alcuni studenti soggiogati e soggiogatori a mo’ di zombie, nei rapporti umani che approfondiscono e caratterizzano i personaggi portandoci a una vera e sincera empatia nei loro confronti. Il tutto corroborato da tematiche che sondano il pensiero e lo stato d’animo umano, di un gruppo di adolescenti (e non solo) che affrontano non solo demoni veri e propri, ma anche demoni metaforici interiori e le proprie paure.
Il fatto che da un punto di vista narrativo Monark coinvolga, seppur non innovando più di tanto, non deve far pensare che gli autori abbiano concentrato sulla componente della storia e dei rapporti interpersonali tutta la loro attenzione, o gran parte di essa. Anzi, il gameplay di questo JRPG si presenta efficace e dinamico, nonostante le fasi di dungeon vere e proprie sfocino in scontri a turni e posizionamenti tattici: forse proprio la libertà di porsi in qualunque luogo della griglia di battaglia e la possibilità di muoversi in lungo e in largo (nei limiti dei propri punti azione) rendono fluidi anche i momenti di strategia pura. Gli stessi movimenti e posizionamenti sono componente strategica essenziale, in quanto, ad esempio, porsi alle spalle del nemico ci darà la possibilità di sferrare colpi critici, oppure porre i nostri personaggi intorno al nemico ci consentirà di attivare gli assist, ossia colpi “gratuiti” a catena sferrati dai compagni vicini al bersaglio. I dungeon sono inoltre influenzati da due elementi fondamentali: il livello di Follia e il Risveglio. In entrambi i casi otterremo dei boost azione, ma anche “malus” che, come nel caso del riempimento del livello di Follia, potrebbero addirittura portare al KO. Sarà quindi prerogativa del giocatore fare attenzione e adoperare le giuste misure di Follia, Risveglio durante le battaglie.
Per non cadere in preda alla Follia, il nostro protagonista dovrà necessariamente andare in infermeria a curarsi, per poter così continuare la propria esplorazione dell’Academy ed indagare sui motivi che portano ad essere Instabili molti degli studenti. Diventando eroi quasi per caso, infatti, veniamo travolti dalla nebbia che volteggia intorno a corridoi e piani della scuola, entrando nelle aree delimitate dalla nebbia veniamo catapultati nell’Otherworld, dove verremo potenziati da un demone che somiglia a un coniglio pupazzo che fluttua per aria. Così come i nostri compagni di viaggio. Qui iniziano le fasi di combattimento vere e proprie, e verremo a conoscenza della funesta sorte della scuola, travolta dai Sette Peccati capitali che hanno stipulato un patto con sette studenti. Per ovviare al controllo di questi patti demoniaci, andremo alla ricerca, nell’Oltremondo, di cristalli che simboleggiano (e anche fisicamente rappresentano) i suddetti peccati.
Dal punto di vista tecnico e grafico, Monark rispecchia gli standard dei titoli JRPG di recente generazione, non recentissima si intende, piacevolissimi i modelli dei personaggi, soprattutto i protagonisti e personaggi principali della storia. Detto inoltre dell’ottimo livello di doppiaggio (noi abbiamo preferito, come sempre, il giapponese), risultano coinvolgenti ed azzeccate le musiche, capaci di farci immergere in un mondo misterioso e profondamente psicologico, che sfocia quasi in una ambientazione dark fantasy.
Monark è JRPG che punta molto su storia e caratterizzazione dei personaggi, con dialoghi semplici ma che affrontano tematiche mature e profonde. I combattimenti strategici sono resi in maniera dinamica per la libertà di movimento dei personaggi. I fan di Shin Megami Tensei (anche di Persona e Lost Dimension) avranno una quarantina d’ore di divertimento assicurato.
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