One Piece, triste notizia per tutti i fan: lo ha annunciato Eiichiro Oda

Il Manga One Piece ha riscosso grande successo in tutto il mondo, il fumettista Eiichiro Oda spiega la sua filosofia e fa un triste annuncio.

One Piece è uno dei manga più conosciuti del nuovo millennio. Apparso per la prima volta nel 1997, pubblicato all’interno di una rivista giapponese, sin dai primi numeri ha riscosso grande successo, tanto che, nel giro di pochi mesi, le storie sono state raccolte in diversi volumi, per poi essere trasposte sullo schermo. Ideatore della serie è il fumettista Eiichiro Oda.

Il Manga One Piece
Il Manga One Piece (Geekit.it)

Oda ha avuto una grande intuizione, e il personaggio di Monkey D. Rufy, protagonista di One Piece, è entrato nel cuore di tutti i lettori e poi di tutti i telespettatori. Il manga segue le vicende di Monkey, un ragazzo simpatico il quale, dove aver consumato un particolare frutto, si trasforma in una gomma umana. Con lui, si muovono altri personaggi, e tutti insieme formano un team che va alla ricerca di un antichissimo e leggendario tesoro.

Parla Eiichiro Oda, autore di One Piece: nella serie la morte non è mai casuale

La serie One Piece ha uno svolgimento cronologico, dunque ogni puntata è connessa alla precedente. In tal senso, come per quasi ogni manga, ogni azione comporta poi una conseguenza. La trama è ben delineata e ogni morte non è mai casuale. Ed è proprio sul concetto di morte che il fumettista Oda cerca di riflettere e di far riflettere il suo pubblico, specialmente dopo le insistenze di molti fan, orfani di alcuni personaggi chiave del cartone.

Il protagonista Monkey Rufy
Il protagonista Monkey Rufy (Geekit.it)

L’autore, rispondendo ai fan, che avevano chiesto di riportare nella serie alcuni personaggi deceduti, ha affermato la morte è realtà, e che fa parte del suo approccio narrativo. Come per la vita reale, anche in One Piece i personaggi deceduti non possono tornare in vita. Ciò potrebbe sembrare una limitazione nel mondo di fantasia di One Piece, invece rispecchia una filosofia precisa.

Oda, infatti, ha spiegato che sin da bambino, ha nutrito una certa avversione per il ritorno in vita di personaggi morti. Un espediente narrativo privo di logica che lui ha sempre rinnegato. Anzi, secondo l’autore giapponese, quello di far tornare in vita personaggi morti è un colpo di scena banale, una violazione della natura stessa della morte.

Quando ha iniziato la sua carriera, Oda ha dovuto far tornare in scena alcuni personaggi morti, e questa costrizione lo ha fatto riflettere: era soltanto una mossa per assecondare la popolarità, ma non era una necessità narrativa. Una trappola dalla quale ha poi deciso di allontanarsi, e che sottolinea una certa coerenza narrativa.

“I personaggi deceduti non possono ritornare in vita”, parola di Oda, autore di One Piece

Tra l’altro, la morte in One Piece, proprio per questo concetto, è trattata con rispetto, e impatta fortemente sulle emozioni del pubblico. I fan della serie sanno che, quando un personaggio muore, dovranno salutarlo per sempre, e ciò dona al manga maggiore autenticità.

Inoltre, la consapevolezza della morte sprona i personaggi ad affrontare una crescita personale. Nonostante la simpatia di fondo, l’ottimismo di base, l’opera di Oda mantiene un equilibrio costante. Ma non è tutto, perché il fumettista ha dichiarato di volere chiudere One Piece nel migliore dei modi, celebrando il lungo viaggio dei protagonisti.

One Piece è un ode alla morte e alla vita, ogni accadimento doloroso ha una funzione precisa nella storia, senza prendere in giro i fan della serie. Dunque, niente ritorni in vita, molti fan resteranno scontenti dalle dichiarazioni di Oda, eppure ciò denota una coerenza di fondo davvero ammirabile.

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