OUTRIDERS è uno shooter GDR che propone meccaniche di gameplay sicuramente diverse, caratteristiche e innovative, con un connubio ben riuscito tra il loot shooter in terza persona e le dinamiche più fantascientifiche e magiche, come lo sviluppo dei poteri, specifici per ciascuna classe.
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I poteri, corroborati dal lato shooter del gioco, dotano il gameplay di maggiore esplosività e capacità di devastazione che danno un senso di onnipotenza – ma ci sono anche sfide ardue da affrontare, specie con taluni boss e creature mostruose davvero complesse da mettere al tappeto -, che siano i poteri dell’outrider colpito dall’anomalia che gli ha donato poteri del Piromante, oppure del Distruttore, Tecnomante e Mistificatore.
OUTRIDERS è sicuramente un’esperienza gigantesca, non solo in termini di ore di gioco che vengono proposte anche solo per la campagna principale, ma anche per le distanze percorse nella mappa abbastanza ricca e variegata e immersi sicuramente in una cupa trama fantascientifica. Durante la campagna principale, (che, premettiamo, è quella che viene analizzata nel dettaglio perché il titolo colossale di People Can Fly e Square Enix ha purtroppo subito parecchi rallentamenti nella sua componente multiplayer e cross-play) condurremo un epico viaggio attraverso Enoch, mondo selvaggio e tipica terra promessa per il genere umano, in cui veniamo catapultati in qualità di outrider, una sorta di pioniere della nostra razza in cerca di mondi abitabili.
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Ma in Enoch il problema si cela dietro l’angolo, infatti in questo mondo tutto si è misteriosamente evoluto per cancellare l’umanità dalla faccia del pianeta. Una misteriosa anomalia sarà il leit-motiv dell’azione, che ci costringerà ad essere ibernati e riapparire diversi anni dopo per dare una sistemata alle cose.
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Una trama sci-fi che sicuramente non spinge al massimo l’attenzione del giocatore, è insomma un buon contesto fantascientifico in cui immergere le gesta devastanti del nostro outrider. L’esplorazione in Outriders ha comunque un suo perché, i paesaggi sono ostili in maniera diversificata, scorci che danno, senza ombra di dubbio, la sensazione realistica e viva, di essere immersi in quell’oltremondo e di viverne le pericolose avventure a 360 gradi.
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Esplorando si passeranno in rassegna i misteri e i segreti dei predecessori umani ma anche delle popolazioni autoctone, si attraversano giungle rigogliose e deserti aridi e spietati, si dovranno affrontare diversi nemici, da creature spaventosamente giganti a mostri velenosi, a colonie di umani e mercenari per finire con altri “mostri”, ossia i nostri alter-ego, colpiti dall’anomalia e che hanno sviluppato anche essi poteri devastanti. Talvolta verremo visti come mostri, talvolta semplicemente annotati come “Mutazione”. Sta di fatto che questa nostra condizione è quella che ci dona il potere assoluto della devastazione più amplificata. E questo, lato gameplay è sicuramente uno degli aspetti più convincenti e riusciti.
Spingendo un po’ sul piede dell’acceleratore, non si può non notare come nel complesso, le fasi di shooter/action in terza persona siano appaganti e ben fatte, si nota un pizzico di momento di confusione quando i nemici sono tanti e la telecamera talvolta se ne perde qualcuno: parliamo qui comunque di momenti alterni e rari che non minano l’esperienza di gioco nel complesso.
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Quello che invece non s’è potuto approfondire, come invece si può benissimo fare nella campagna giocatore singolo, completa e ricca con tanto di contenuti post-release che daranno ulteriori sviluppi e aggiungeranno ulteriori sfide al contesto di Outriders, è la componente multigiocatore, con problematiche che gli sviluppatori stanno comunque risolvendo, riscontrate in server che vanno in tilt e non consentono il cross-play. Risolto tutto questo aspetto, Outriders si presenterà sicuramente come una delle esperienze gaming più longeve e complete.
Il gameplay dinamico è accompagnato dalla fase GDR, con crafting e sviluppo di armi e armature e personalizzazioni pressoché infinite: le armi, pistole-mitra-fucili da precisione etc., sono tantissime e con una profondità di customizzazione molto approfondita, così come i componenti dell’armatura del nostro Outrider. Ogni elemento può infatti essere non solo sviluppato in potenza/capacità di protezione, ma anche personalizzato con determinate caratteristiche che aumentano le specifiche dell’outrider.
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Anche lo sviluppo del personaggio e della classe presenta una buona profondità di personalizzazione, con l’albero delle abilità che può persino essere azzerato e ri-personalizzato durante la campagna e con colpi speciali che si sbloccano con l’avanzare di livello. Anche la componente premiante è sicuramente un plus: tipico dei multiplayer, i premi, qui chiamati encomi, sono non troppo difficili da ottenere, e danno ulteriore spinta al nostro personaggio.
OUTRIDERS è un’esperienza di gioco avvincente e divertente, con un buon piglio narrativo e ottima struttura grafica, con elementi di shooter in terza persona e ruolistici che si intersecano alla perfezione e danno al giocatore parecchi elementi di personalizzazione, tante ore di gioco, tanta carne al fuoco e ben cotta per la campagna principale, in attesa del perfezionamento anche della componente multiplayer e cross-play.