Pirate Pay,un’iniziativa per fermare la pirateria


Una società russa afferma di aver creato un programma che può interrompere e impedire alle persone di scaricare contenuti piratati. Supportato da Microsoft, è già stato applicato in Walt Disney Studios e Sony Pictures con l’idea di evitare migliaia di download che non sono autorizzati dagli autori, per la condivisione e lo .share online di materiale protetto da copyrigh,si prospetta ancora un difficile periodo per coloro che ogni giorno visionano i film dalla rete.I critici dicono che il metodo del software è inefficiente nel lungo periodo.
L’industria dell’intrattenimento spesso ha riferito di quanto i download di materiale pirata ha effetti negativi sui diritti dei proprietari e autori delle opere, che incide sulle entrate e genera una perdita di grandi quantità di denaro.

Tra il dibattito di libertà e restrizione, o contro la pirateria e legalità, numerosi governi hanno spinto e realizzato delle leggi e iniziative per fermare la pirateria. Il mese scorso, per esempio, la British Phonographic Industry ha vinto una battaglia legale per costringere i fornitori di servizi Internet dal Regno Unito a bloccare l’accesso al sito The Pirate Bay, specializzato nei torrent,pieno di download gratuiti…

Anche se i produttori di film o case discografiche citano spesso enormi somme di denaro a causa della pirateria.In mezzo a questo dibattito arriva Pirate Pay, uno strumento che resta ancora un mistero sulla reale efficacia.

Secondo un Torrent Freak, Pirate Pay è iniziato come un software di gestione del traffico per i provider di servizi Internet. Da lì si è scoperto il suo vero potenziale.

“Dopo aver creato il prototipo, ci siamo resi conto che avremmo potuto combattere la pirateria con il software, il che significava una grande promessa nella lotta contro la diffusione di contenuti piratati”, ha detto Andrei Klimenko, direttore esecutivo della società. Il software identifica i file illegali scaricati e li rende inattivi. La tecnologia è stata elogiata dal presidente russo della dipendenza di Microsoft e ha ricevuto un investimento di centomila dollari da un fondo della stessa azienda di origine statunitense per migliorarlo.

Anche se i dettagli esatti di come il sistema funzioni non è pubblicamente noto, il ricercatore di sicurezza Richard Clayton dell’Università di Cambridge, ha detto alla BBC che il sistema potrebbe funzionare, ma solo nel breve periodo.

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