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Railway Empire – Recensione

La recensione di Railway Empire titolo manageriale e strategico ambientato durante la rivoluzione industriale americana, con cura al dettaglio storico e tecnico, dagli sviluppatori di Gaming Minds Studio e edito da Kalypso Media.

Tra storia e rete ferroviaria

Un importante traguardo nella storia industriale americana è sicuramente quello dettato dalla costruzione di alcune importanti ferrovie come la Union Pacific Road e la First Transcontinental Railroad, la Prima Ferrovia Transcontinentale. No, non vuole essere l’introduzione ad un articolo di storia, bensì l’incipit a quello che è Railway Empire, un gioco manageriale che ci dà la possibilità di rivivere proprio quell’epoca. Il nostro compito sarà quello di realizzare questa grande rete ferroviaria che rappresentò una svolta determinante per l’economia statunitense. Ed è proprio l’economia la win condition di questo gioco. Parentesi storica a parte, analizziamo adesso ogni dettaglio.

Le modalità di gioco e le customizzazione

Abbiamo a disposizione ben quattro modalità di gioco: la Campagna, gli Scenari, la Modalità Libera e la Modalità Sandbox, una modalità di “test” poiché abbiamo a disposizione tempo e denaro illimitati, un numero di avversari scelto da noi e nessun obiettivo in particolare al di fuori della vittoria. E’ presente, inoltre, una modalità denominata Modalità Modifica che ci permette di creare, testare e caricare scenari per condividerli con altri giocatori. Nella sezione delle opzioni, il gioco mette a disposizione una gamma di settaggi piuttosto ridotta. Tra queste, spiccano la possibilità di utilizzare il joypad per muoverci sia tra i menu che in game, feature apprezzabile qualora vogliate provare un’esperienza di gioco che si avvicina di più alla versione console, e la sezione dedicata alla personalizzazione delle opzioni grafiche, non molto vasta. Questo rappresenta uno svantaggio specie per gli utenti che devono smanettare un po’ con i settaggi grafici a causa di un set-up esiguo. Infatti, abbiamo a disposizione solo due livelli prestazionali (basso e normale) riservati a dettagli, dettagli texture e dettagli terreno, e le classiche impostazioni (risoluzione, scelta dell’adattatore grafico ecc.). Un ventaglio di possibilità maggiore avrebbe sicuramente agevolato l’utente.

 

Gameplay

Veniamo adesso al gameplay, dove qualcosa può sicuramente essere rivista, ma approfondiamo. Di per sé il gioco si presenta in maniera piuttosto canonica, rispettando le varie caratteristiche del genere manageriale e, per certi versi, strategico. A livello pratico ed economico, dobbiamo scegliere la via migliore per disporre i binari al fine di creare le varie connessioni da città a città o da stabilimento a città, così da poterle rifornire di merci, posta e passeggeri. Saltuariamente, queste connessioni ci riservano dei premi in denaro assegnatoci mediante l’ausilio di bonus randomici. La scelta della disposizione dei binari è un po’ scarna poiché questi possono essere disposti in modo rettilineo o creando delle curve. Non è quindi possibile creare degli incroci. La logistica è la parte più frustrante del gioco. Sempre a proposito di binari, risulta molto problematico l’uso dei segnali per far scambiare i treni da un binario all’altro. Una volta fatto, il problema resta perché pur avendo a disposizione una stazione che può ospitare fino a quattro treni alla volta, questi si ostinano a percorrere lo stesso binario creando degli ovvi problemi che in realtà non dovrebbero esserci vista la mole di spazio presente nella stazione. A questa situazione possiamo ovviare rendendo il gioco un po’ più arcade prima di affrontare un capitolo dal menu in alto a destra. Così facendo, i treni si incroceranno senza danneggiarsi (effetto fantasma). Un altro versante del problema è dato dai comandi, davvero troppi se si pensa che la maggior parte si applicano proprio alla disposizione dei binari. Infatti, la filosofia del gioco prevede che se clicchiamo col tasto destro compiamo un’azione, col sinistro un’altra azione, con la rotella del mouse un’altra ancora, con la combinazione shift+click e/o ctrl+click ancora una. Questo causa molta confusione e induce a errori irreversibili poiché non c’è un tasto “indietro” che permette di annullare l’azione compiuta. E infine si giunge al trasporto dei beni, scelto totalmente dal gioco. Sarebbe stato opportuno scegliere i beni da trasportare così da soddisfare al meglio le necessità di una città o le condizioni degli obiettivi per completare un capitolo della campagna.

Da rivedere, perché fa perdere qualcosa anche in termini di giocabilità, l’interfaccia utente. Questa risulta un po’ troppo confusionaria. Nella comprensione della stessa, il tutorial non è di grande aiuto perché dura poco e perché non tratta ogni singolo comando. Come se non bastasse, le varie interazioni sono trattate in maniera del tutto generale. Come comprensione delle meccaniche invece, risulta poco chiaro nel dirci esattamente cosa dobbiamo fare. In più, se vogliamo “raggirarlo” è un problema perché questo si blocca e non ci detta altre istruzioni. Ad esempio, se il gioco ci dice di raggiungere una fattoria seguendo un determinato percorso e noi la raggiungiamo ugualmente mediante un percorso alternativo (magari più breve e più economico) allora blocchiamo il tutorial. La sezione Suggerimenti offerta del gioco non dà moltissimi aiuti e i consigli in game che appaiono come notifiche all’interno della mappa non si comportano diversamente.

Aspetti grafici e mappe

A livello grafico confermo quanto scritto qualche riga fa, non è di sicuro questa la caratteristica che deve maggiormente emergere visto il genere del gioco. Tuttavia, vi sono degli elementi senza dubbio apprezzabili come i dettagli dei treni e dei vari pezzi delle meccaniche in movimento, tutti quanti riprodotti fedelmente, ma soprattutto la telecamera che permette, in prima persona, di osservare il tragitto compiuto dal treno mediante quattro angolazioni differenti. Tramite questa funzione possiamo apprezzare da vicino (anche se temporaneamente) il paesaggio e le città che attraversiamo. Un’altra cosa che ho apprezzato a livello stilistico è la mappa. Questa mi ha ricordato molto le mappe della serie Total War, in particolare Rome II.

Tra le altre valutazioni, è simpatica la scelta di rendere simili ai cartoon i personaggi e di renderli protagonisti di dialoghi volutamente goffi. A seconda delle circostanze, inoltre, i personaggi ci scherniranno (ad esempio quando si guasta un treno), giusto per mettere alla prova la nostra pazienza. A lungo andare questo può risultare stancante poiché l’assortimento delle interazioni è a dir poco ristretto e ogni volta che si presentano delle determinate situazioni le frasi risulteranno sempre le stesse. Le musiche simpaticamente country creano un sottofondo abbastanza carino che smorza di netto quella che potrebbe essere l’aspettativa dettata della soundtrack del menu principale, dal ritmo più “militare” e strategico.

In conclusione, cercando di sintetizzare quanto scritto, possiamo dire che il gioco è certamente ricco di potenziale. Era da tempo che sul mercato non sbarcava un gioco del genere (considerando l’uscita dell’ultimo Railroad Tycoon) e con Railway Empire le speranze verso un grande ritorno di fiamma sono state sicuramente alimentate. Tuttavia, sono emersi tanti difetti nel gameplay. Un gioco strategico-manageriale ha bisogno di essere ben definito anche tramite una buona interfaccia utente. Ad oggi, Railway Empire risulta un gioco non accessibile a tutti poiché non è stato in grado di introdurre i nuovi giocatori al genere tramite il tutorial che, come detto, risulta poco completo. Ad ogni modo, gli amanti del genere che sanno padroneggiare queste meccaniche troveranno pane per i loro denti visto il lavoro ben svolto dal punto di vista dei vari fattori manageriali (modelli economici, concorrenza degli avversari, gestione delle ricerche ecc.).

Il consiglio che do specialmente ai nuovi giocatori è quello di giocare la prima volta Railway Empire per comprenderne bene le meccaniche per poi rigiocarlo così da potersi divertire pienamente.

Emanuele Calabrese

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