Una scoperta eccezionale, quella fatta da un gruppo di archeologi che ha portato alla luce un oggetto romano. Quest’ultimo risale a circa 1800 anni fa e veniva usato per uno scopo molto particolare.
Ancora importanti ritrovamenti per i team di archeologi sparsi in tutto il mondo, che dalla terra continuano a far riemergere manufatti e ritrovamenti che testimoniano com’era la vita migliaia di anni fa. Un gruppo in particolare, di recente, ha riportato alla luce in tutto il suo splendore un oggetto romano che veniva usato per uno scopo ben preciso. A vederlo può sembrare forse un semplice blocco di pietra, o addirittura un mattone, ma è molto di più.
Alto pochi centimetri, veniva usato in antica epoca romana per un motivo tutt’altro che superficiale o materiale. La scoperta è avvenuta in quella che un tempo era una delle tante colonie dello sconfinato Impero Romano, e ha lasciato gli specialisti senza fiato. Sicuramente, dopo i dovuti restauri, verrà messa a disposizione dei visitatori di uno dei tanti musei del Paese, per poter essere ammirata in tutto il suo splendore. Ma di cosa si tratta?
Gli archeologi sbigottiti: dagli scavi riemerge l’antico oggetto romano: a cosa serviva
Il ritrovamento è avvenuto presso il Forte di Vindolanda, a circa due chilometri dal Vallo di Adriano, l’antica linea fortificata a nord della Britannia, oggi Inghilterra. Dalla terra è tornata alla luce un’ara romana portatile, larga 10 centimetri e alta 14. Questo tipo di oggetti venivano usati dagli antichi romani per pregare e fare piccoli sacrifici in onore delle divinità. Gli archeologi hanno stabilito essere del II o III secolo, anche se solo le analisi sulla roccia di cui è composto daranno una data più precisa.
Terminante con una sorta di capitello corinzio, alla sua sommità ha una cavità dove si riponevano i sacrifici in onore del dio. Ma non è escluso che questo spazio fosse usato anche per posizionarci legni profumati e accenderci il fuoco, data la colorazione più scura riscontrata. L’ara veniva anche afferrata con entrambe le mani e rivolta verso la divinità, mentre si proclamavano preghiere e suppliche.
Il famoso architetto Vitruvio, spiega meglio come dovevano essere utilizzati correttamente questi oggetti: in casa andavano posizionati a est, a un’altezza minore rispetto alla statua della divinità, in modo per il fedele di guardarla dal basso verso l’alto. L’ara, inoltre, aveva un’altezza diversa a seconda della divinità a cui era associata: per le divinità celesti erano più alte, mentre per quelle terrestri più basse.