Seven: The Days Long Gone è un titolo che unisce la tattica stealth all’azione, un RPG che è anche un Open World, ricchissimo di cose da fare, di cose da raccogliere e di argomentazioni e dialoghi da intrattenere lungo il cammino. Il tutto in un’atmosfera sci-fi e magica che ha anche del classico con la sua visuale isometrica d’altri tempi.
Un cammino intenso, così come intenso si mostra il lavoro del team di Fool’s Theory, che annovera tra le proprie fila anche sviluppatori uscenti dalla CD Projekt Red (e l’influenza dialogica e di gameplay di The Witcher si lascia intravedere) e IMGN.PRO. Un rpg, con stealth a mai finire e azione che coinvolge personaggi umani e non umani, animali e bestie avveniristiche, Tecnomaghi e fucili laser, e immancabili hackeraggi risolti come puzzle. Insomma, se si pensa che il tutto è avvolto dall’atmosfera sci-fi e da un contesto che si dipana in un mondo aperto futuristico e in alcuni tratti anche cyber-punk. Non mancano anche immersioni nella natura, in questo titolo per PC che ricorda sotto molti aspetti alcuni tratti di Shadow Tactics: Blade of the Shogun, e, specie nel suo aspetto stealth e action insieme, la serie di Assassin’s Creed.
Un lungo preambolo che ci porta a raccontare di un gioco, Seven: The Days Long Gone, che non è privo di difetti quà e là, ma in cui la carne al fuoco è talmente tanta (e buona) che ci si può perdere nel volerla assaggiare tutta quanta: anzi, per chi ha tempo da dedicarci, ci sono tanti dialoghi, tantissime side-quest, situazioni difficili da risolvere, amici e nemici da affrontare, armi, armature, oggetti e item da customizzare e craftare. Si parte subito immersi nella storia, nei panni di Teriel, un ladro che per circostanze avverse viene a trovarsi imprigionato in un’isola da cui deve sfuggire non prima di aver risolto parecchi misteri, e come se non bastasse, quasi alla mercé di un demone antico che lo possiede e lo guida nelle mosse e nelle quest e sub-quest. Ti trovi quindi nell’isola di Peh, con questo demone dell’antichità che cerca di riportarti sulla retta via, visto che Teriel è spesso maleducato e spregiudicato nelle scelte, con la libertà di vagare per un mondo aperto e ricchissimo di cose da fare e da rubare, ma anche con la libertà di attaccare brighe in ogni angolo delle varie aree dell’isola che ci si trova ad esplorare. Nel frattempo si deve fare attenzione ai visti, necessari per passare in alcune aree specifiche, pena il sovrautilizzo (piacevole comunque) delle tattiche stealth, e la facilità di essere beccati e uccisi.
A una libertà pressoché infinita di esplorazioni, furti, case da rivoltare a proprio piacimento, si lega una storia che trattiene il giocatore con interesse sempre crescente e che spinge ad andare avanti con la quest principale: per il completamento sarà richiesta abilità sia nelle fasi più action, che in quelle di crafting, nelle fasi in cui la furtività la farà da padrona e altre in cui le armi da fuoco diventeranno quasi indispensabili.
Il sistema di combattimento è appagante e semplice da apprendere in pochi minuti, con un sistema di attacco, parata, attacco potente, attacco furtivo da dietro, schivata, che ben rispondono alle più disparate situazioni: ma prima di mettersi alla mercé dei nemici sarà sempre bene guardarsi attorno, per non cadere in trappole, essere beccati da telecamere e nemici agguerriti con la possibilità di utilizzare la modalità di rilevamento (simile ai vari Assassin’s Creed come detto).
Un RPG isometrico aperto in un mondo vasto e ricchissimo, un gameplay stealth ben riuscito e divertente, una profondità di caratterizzazione ben marcata nei personaggi, nella storia e nelle quest secondarie, a far da corollario due aspetti ancora: uno molto positivo che è dato dal level design, dall’arte grafica e tecnica e dalle ambientazioni evocative, una meno positiva data dall’interfaccia utente un po’ confusa che potrà far perdere qualche minuto in più in fase di gestione, crafting di armi e armature e customizzazione del proprio personaggio.
Seven: The Days Long Gone è RPG isometrico in un mondo aperto bello da vedere e bello da vivere, con un gameplay stealth appagante, una storia che coinvolge, dialoghi ben scritti e personaggi ben caratterizzati. Tutto l’insieme di caratteristiche positive fa sopportare i piccoli difetti incrontrati specie in fase di sviluppo del personaggio e delle armi e nella gestione di interfaccia utente.