Shadow of the Tomb Raider, la nostra recensione

Shadow of the Tomb Raider è il terzo capitolo della nuova trilogia dedicata all’eroina archeologa avventuriera più nota trai videogamers, l’iconica Lara Croft. Dopo il primo Tomb Raider, dopo Rise of the Tomb Raider, l’emblema delle cacciatrici di tombe e di tesori nascosti e mitici arriva al suo livello massimo con il terzo capitolo della trilogia. La storia, il gameplay, la profondità psicologica di Lara nonché le sue abilità nel districarsi tra i misteri più disparati, hanno raggiunto il culmine con Shadow of the Tomb Raider, ma quello che davvero lascia a bocca aperta sono le ambientazioni e il design in quello che sicuramente è il capitolo più entusiasmante proprio da questo punto di vista.

E se a corredo ci si mette che corriamo al fianco di un’eroina ben caratterizzata, profonda, con un background vivido e drammatico, in contesti che trascendono la realtà per sfociare nel mito dei Maya e delle loro divinità e credenze e che vengono ritratti con pennellate decise, convincenti e appaganti, viene facile concludere di avere davanti un vero e proprio capolavoro dei videogame. La crescita, dicevamo, dal primo capitolo della nuova trilogia dedicata a Lara Croft al terzo e ultimo, è a tuttotondo: Drammaticità degli eventi, profondità psicologica che si erge agli occhi del giocatore più esigente anche quando si tratta di personaggi non principali, avventura e misteri, puzzle da risolvere come sempre, ma ancora più ostici e avvolti in un alone di mitologia che non guasta mai e che stavolta appare davvero azzeccata. Con i Maya e con l’apocalisse prevista dalla nota civiltà sudamericana, si va a toccare un argomento che sicuramente affascina facilmente, ma che allo stesso tempo poteva nascondere non poche insidie per gli sviluppatori. Se poi ci si mette anche che le attese dei fan non erano per nulla semplici da appagare, il mondo Maya poteva sì risultare come un’arma a doppio taglio.

Un gameplay che aveva visto netti miglioramenti e aveva raggiunto livelli di action e reaction con Rise of the Tomb Raider, diventa se possibile ancora più ricco, appagante, decisivo nel farci vivere l’esperienza di gioco in tutte le sue sfaccettature: Sì perché Shadow of the Tomb Raider non si concentra solo sulla Storia e le sue drammaticità, sugli eventi o sullo spettacolare paesaggio che si apre ai nostri occhi e al nostro cuore in tutta la sua verdeggiante e abbondante bellezza, o ancora sulla fauna, sempre più presente in questo terzo capitolo, ma anche sulle modalità di gioco e sui diversi approcci di Lara alle difficili e ostiche vicende contro la pericolosissima La Trinità. Lara può diventare una guerriera con tutti i crismi del primo assaltatore, con armi potenziabili, armi di fortuna e l’immancabile arco, ma può anche essere un’assassina silenziosa e micidiale, sfruttare la flora per mimetizzarsi e nascondersi agli occhi dei nemici, con meccaniche stealth davvero convincenti e utilissime in certi momenti, magari in cui le risorse armate vengono a mancare. E qui arriviamo inoltre in un altro aspetto di gameplay fortemente amplificato in questo ultimo capitolo di Tomb Raider: l’aspetto Survival. Lara dovrà confrontarsi come sempre con gli ostici enigmi che la mitologia e le tombe gli consegnano, contro la pericolosa Trinità, ma dovrà anche sopravvivere nella Foresta, procurarsi risorse, accamparsi, cacciare, difendersi dai ferocissimi animali e dalle trappole.

L’esperienza di gioco si dipana tra la storia principale dedicata all’apocalisse Maya, non di lunghissima durata, e le tantissime cose da fare prima, durante, o dopo l’avventura principale: Lara infatti potrà interagire, proprio come un GDR, con i personaggi delle città, potrà parlare con personaggi influenti e ottenere missioni secondarie, ottenere ricompense, scambiare monete con importanti item dai mercanti di zona, dedicarsi al crafting e alla crescita, anche per affrontare al meglio i pericoli delle Tombe Nascoste, stavolta ancora più celate, difficili e con tanti ostacoli dati dalla flora e dalla fauna e che sono sempre dietro l’angolo.

Shadow of the Tomb Raider non chiude solo la nuova trilogia dedicata all’iconica Lara Croft dell’era moderna, ma raggiunge anche le vette più alte per grafica e design di ambienti e personaggi, per storia e caratterizzazione psicologica di personaggi principali e secondari, per gameplay e modalità di gioco, per possibilità di personalizzazione dell’esperienza di gioco. Un capitolo che raggiunge il duplice obiettivo di affascinare i fan di vecchia data dell’iconica Lara Croft, e di coinvolgere i nuovi amanti della cacciatrice di tombe e di misteri, sotto tantissimi aspetti.

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