Secondo un rapporto stilato dal WSG, i social media sarebbero un’arma a doppio taglio per i candidati in cerca di lavoro. Infatti, sono tantissimi i datori di lavoro che vanno ad indagare sui candidati direttamente dalla pagina Facebook o dall’account Twitter, o più semplicemente andando a cercare il proprio potenziale candidato su Google, motore di ricerca che, ‘senza peli sulla lingua’ ti restituisce tutto quello che vuoi sapere su un individuo.
Secondo il Wall Street Journal, l’arma a doppio taglio dei socialnetwork sarebbe espressa dalla ricerca che i candidati fanno sulle aziende in cerca di lavoro, per valutarne la serietà delle proposte o eventuali commenti, positivi o negativi in background. Ma, anche per i candidati in cerca di lavoro, un semplice commento negativo su un ex datore di lavoro, i comportamenti strettamente legati al mondo del lavoro (talvolta, chi cerca lavoro ha una rabbia giustificata ma repressa che viene sfogata sul social network), i commenti negativi a prodotti, aziende etc…fanno il gioco del cattivo candidato agli occhi del potenziale datore di lavoro.
Quindi? Occhio ai commenti su Facebook, occhio ai commenti su Twitter e ad i Tweet, occhio alle pagine che seguiamo…Infatti, s’è vero che per merito dei social media e del motore di ricerca più grande al mondo, abbiamo una visibilità che i nostri padri si sognavano soltanto, è anche vero che, quella visibilità deve essere chiara, cristallina e fornire le informazioni che noi stessi vorremmo trasmettere a un potenziale contatto di lavoro.
Un po’ di numeri.
(ANSA) “Secondo uno studio di CareerBuilder, il 39% dei datori di lavoro indaga sui social media dei potenziali candidati e il 43% ha trovato online qualcosa, come foto inappropriate o commenti su ex capi, che li ha convinti sa scartare il papabile candidato. Solo il 19% delle aziende ha trovato online informazioni che le hanno convinte ad assumere una particolare persona. A condurre indagini sui social media usati da potenziali candidati è circa il 77% delle aziende”.
Se crescono i datori di lavoro che considerano a tuttotondo i profili social dei potenziali candidati, resta comunque una buona percentuale che slega le due fasi, quella della vita sociale e quella lavorativa…