Strange Brigade è il nuovo action sparatutto di Rebellion, che dopo averci fatto apprezzare le peculiarità tecniche del colpo da cecchino con il quarto capitolo di Sniper Elite, stavolta ci mette in mezzo a orde di nemici, mostri, spettri, non-morti risvegliati da un’antica regina malvagia egiziana in epoca di scoperte archeologiche, gli anni ’30.
La strana brigata è composta da quattro esponenti dell’elite che deve salvaguardare l’umanità dall’ira vendicativa della regina Seteki, risvegliatasi proprio durante uno scavo archeologico in Egitto e che, per ovviare alla sua sete di sangue, risveglia a sua volta orde su orde di mostri, non morti, zombie, mummie e altre creature malvagie dall’oltretomba. I componenti del gruppo sono presentati con la consueta ironia che contraddistingue lo studio di sviluppo per i propri titoli, da una voce narrante sempre pronta a fare facile ironia anche sulle situazioni più caotiche e drammatiche per il componente della Strange Brigade.
Ogni componente ha ovviamente delle peculiarità uniche a cui il giocatore si potrà affidare per poter avere la meglio sulle scalmanate e violente orde di nemici: in questo che è a tutti gli effetti un TPS, uno sparatutto in terza persona concepito in stile piuttosto classico, l’esito risulta essere piuttosto dinamico, ambientazioni e personaggi dettagliati, con una grafica e un comparto tecnico curato e un gameplay divertente quanto basta. Non vi sono eccellenze in assoluto in nessuno dei parametri analizzati, ma l’incastro tra le varianti risulta piuttosto riuscito, non si segnalano infatti errori grossolani o defezioni di sorta.
I componenti, dicevamo, presentati dalla voce narrante in tipico stile film anni ’30 americani e con tanto di facile ironia annessa, sono quattro: si va dal tipico studioso, Professor De Quincey, che ha maggiori possibilità di esplorazione e maggiore velocità di ricarica delle anime (il colpo speciale dei nostri eroi viene caricato dalle anime prese dai non-morti dopo sconfitti), l’ex soldato britannico Frank, un combattente con la scorza dura e maggiore resistenza, la ex-pugile Gracie maggiormente portata all’attacco corpo a corpo e con più facilità di utilizzo (e minor tempo di ricarica) degli esplosivi, e Nalangu, proveniente da una tribù africana e conoscente di arti arcane, la più agile e veloce del gruppo. Tutti hanno a disposizione un numero ridotto ma variegato di armi, dai fucili ai mitra, alle pistole agli esplosivi: pochi ma buoni, armi che potranno essere infatti migliorate (e acquistate ulteriormente con le monete raccolte in-game) ponendo i vari potenziamenti-runici negli slot a disposizione.
Strange Brigade, non è e non vuole essere né innovativo né un capolavoro, ma è un buon connubio tra action e avventura in salsa shooter, un gioco che prende a piene mani dai classici TPS e ne sfrutta le caratteristiche in maniera intelligente ed efficace, il tutto per rendere l’esperienza videoludica leggera e al contempo appagante. Non brillano né il comparto narrativo e né la storia, né sono indimenticabili gli enigmi e i misteri (pochi) da risolvere, ma la facile ironia della voce narrante che accompagna gli avventurieri si fa davvero apprezzare. Un tocco in più (e un punto in più) alla ricerca incessante di coinvolgere il player nel migliorarsi con le sezioni Orda e Sfida. Ah, c’è anche la possibilità di giocare in co-op online fino ovviamente a 4 giocatori.