Per chi ha una conoscenza anche base della serie di titoli di Falcom “Trails of Cold Steel”, non dovrebbe essere difficile evitare persino di andare a leggersi le recensioni del quarto capitolo, perché, e c’è ben poco da obiettare, agli sviluppatori sarebbe bastato mantenere elevata la qualità del titolo almeno al pari dei precedenti e dare una meritata conclusione a una delle trame più complesse e coinvolgenti del genere JRPG. Bene, le attese, alte, non sono state disattese, anzi, Trails of Cold Steel IV è la degna conclusione di una saga epica, tale da farci dire che questo è il culmine del genere JRPG. In tutti i suoi aspetti.
Per questo ultimo capitolo The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV com’è ovvio che debba essere, non entriamo in alcun modo in dettagli o specifiche, e non vi sarà alcuno spoiler di sorta: perché vi assicuriamo che il titolo edito da NIS America e ovviamente sviluppato da Nihon Falcom non necessita di essere smussato in alcun suo aspetto, né di grafica, né di gameplay, mantenendo altissimo il livello di performance tanto nelle fasi di combattimento quanto in quelle d’esplorazione che in quelle di dialogo. E la storia…bhé quello è tutta da vivere fino all’ultimo istante.
Tanto per fare un breve riepilogo, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è esattamente il capitolo conclusivo di una saga lunga e affascinante che coinvolge sin dalle prime battute del primo capitolo, un JRPG con combattimenti a turni, con tantissimi personaggi coinvolti e che possono andare a comporre il nostro parti man mano che si procede con la storia. Ognuno, come ci ha insegnato la storia del franchise, ha le proprie specifiche peculiarità, attacchi speciali – animazioni eccellenti anche qui -, possibili legami e attacchi concatenati. Un combattimento che, sebbene a turni e scandito dalla classica barra cronologica, risulta movimentato e dinamico, mantenendo alto il livello di analisi strategica necessaria per avere la meglio in battaglia, specie contro i pericolosissimi boss che si porranno davanti ai nostri eroi, Classe VII e non.
Come ogni buon JRPG i personaggi verranno craftati con abbastanza libertà, con la possibilità di personalizzare al massimo ogni singolo componente del nostro parti: saranno tantissimi i personaggi giocabili, ma siamo certi che alcuni avranno la vostra preferenza proprio per caratteristiche uniche che sbloccano eventi guerreschi spettacolari e garantiscono di avere la meglio anche nelle situazioni più difficili. In questo quarto capitolo andremo in lungo e in largo nel mondo aperto, con il nostro tempo scandito dal consueto calendario scolastico, a risolvere quest primarie (avanti nella storia) e quest secondarie (ulteriori approfondimenti dei personaggi). Il gameplay e l’esplorazione sono quindi piuttosto classici del genere, ma è sicuramente sul lato narrativo, sulla storia che si concentra la serie.
Vicende politiche, storiche, fantastiche racchiuse nell’esperienza della Classe VII: due generazioni di personaggi che frequentano un’accademia militare all’interno dell’Impero militarista di Erebon, cresciuti nel legame e nell’amicizia, nel corso degli eventi, e divenuti un’unica forza combattente contro le avversità. Il protagonista, manco a dirlo, è Rean Schwarzer, attorno al quale si evolve la storia politica e i legami profondi con ogni membro del giruppo. Ciascun componente della vecchia e della nuova Classe VII ha comunque una sua valenza e una sua profondità di caratterizzazione: tutti hanno dovuto affrontare un passato burrascoso per poi ergersi a eroi della storia.
Qui è la Reunion definitiva, dove quindi troviamo il più grande roster della storia della serie, dove tutti gli eroi del mondo si uniscono alla causa. Infatti gli eroi della Classe VII si unisono alla Crossbell’s Special Support Section insieme agli eroi di Liberl.
In un JRPG che già aveva raggiunto ottimi livelli di performance per quanto riguardano le battaglie a turni, abbiamo potuto constatare inoltre un sistema di combattimento perfezionato dove vecchi e nuovi combat system si uniscono al già raffinato combattimento della serie The Legend of Heroes, inclusa la possibilità di evocare mech giganti sul campo per attacchi devastanti, utilizzare l’Auto Battle per combattimenti più opportuni e utilizzare Lost Arts, la più potente magia Orbica capace di invertire le sorti della battaglia.
E se non bastasse, Nihon ci allieta le tante ore di gameplay, inframezzando così la storia piacevolmente, con alcuni mini-game, tra cui Vantage Master, fishing e puzzle games, oltre ad alcuni completamente nuovi come Poker, Blackjack e Horror Coaster
Nella narrazione, che come la serie ci ha insegnato spazia da argomentazioni serie a situazioni anche piuttosto ironiche, non si trova un buco, una trama sfilacciata, ogni personaggio sta al suo posto e viene ritratto per quello che è e quello che dovrebbe essere: dai protagonisti (alla fine una quarantina giocabili) ai personaggi non giocanti, tutti trovano una giusta collocazione in un’epopea storico-politica in salsa anime ben scritta e diretta, accompagnata dalle solite ottime componenti sonore e artistiche della serie.
Il lavoro svolto nella serie Trails of Cold Steel trova il suo giusto compimento in questo capitolo conclusivo: un JRPG che non solo è consigliato, ma è quasi obbligatorio per chi ha anche solo simpatia per il genere.
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