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The Solus Project – Recensione PS4

The Solus Project approda su console PlayStation 4 dopo oltre un anno dalla sua prima apparizione su PC e Xbox One, un adventure survival dove la ricerca e la scoperta la fanno da padrone. Con tanta atmosfera Sci-fi a far da corredo. Un single player in prima persona che con supporto anche per PS4 VR, il tutto a favorire una immersione pressoché totale in un ambiente ostile extra-terrestre.

Storia. Nell’anno 2115 si scopre che la Terra è sull’orlo della distruzione. Questa sciagura si verifica prontamente qualche anno dopo, infatti, nel 2149 con le navi spaziali Prolus si cerca di dare speranza all’umanità e di portarla in una orbita sicura intorno al pianeta Plutone. Due anni dopo, la terra viene distrutta e il destino dell’umanità dipende dalla ricerca di un nuovo pianeta da poter colonizzare. The Solus Project nasce proprio come estremo tentativo di trovare una casa all’umanità, un pianeta adatto a raccogliere le redini della Terra ormai rimasta un ricordo. Ecco che la navetta, una delle cinque lanciate per il disperato tentativo, cade sul pianeta Gliese-6143-C, la tua navetta sarà distrutta, ma miracolosamente sopravviverai all’atterraggio d’emergenza. Solo e senza risorse, hai un solo scopo, la sopravvivenza.

La storia, detta così e introdotta in questo modo appare abbastanza scontata, ma l’implementazione dell’introduzione ha un forte carattere cinematografico che rende affascinante e di forte impatto il tutto. La perlustrazione del pianeta inizia vicino la navetta andata distrutta, e si verrà ben presto a capire di non essere la prima e l’unica forma di vita del pianeta: qui inizia l’avventura, la ricerca, i puzzle e gli enigmi da risolvere e, ovviamente, la necessità di procurarsi di che sopravvivere.

In fin dei conti Gliese-6143-C è un pianeta vivibile, con temperature che fluiscono fra 45 gradi Celsius durante il giorno e -35 gradi Celsius di notte, ma è anche un pianeta con condizioni atmosferiche estreme. Sarà necessario bere e mangiare entro il tempo giusto e in maniera da potersi garantire la necessaria idritazione corporea e le necessarie calorie. Inoltre si dovrà riposare per non esaurire presto le energie, cercare riparo durante le tempeste e le situazioni atmosferiche devastanti. Anche se in principio si avrà qualche difficoltà di approccio, ben presto diventerà una routine controllare il proprio livello di umidità e calorie, e si stabilirà con linearità il percorso da fare per reperire le risorse necessarie. Con esperienza che si accumulerà nel tempo e possibilità di ampliare sia la resistenza che l’energia.

La difficoltà, in fin dei conti, non sarà il vero motivo e obiettivo di The Solus Project, ma sarà la totale immedesimazione negli ambienti, al buio, con musiche e suoni davvero realistici che fomentano ancor di più la sensazione di ‘presenza’. Ambienti da esplorare e misteri da risolvere, con tanto di civiltà precedentemente vissuta nel nuovo pianeta da scoprire e conoscere fino in fondo. Tu sarai semplicemente un pioniere, non dovrai stare a preoccuparti troppo di sopravvivere, piutto di ampliare le tue conoscenze e competenze del papabile pianeta ospite.

L’Unreal Engine 4 contribuisce, da un punto di vista grafico, a migliorare l’esperienza immersiva, con Gliese-6143-C che mostra viste incredibili, grotte sotterranee eccezionalmente dettagliate e minacciose e incredibili monumenti alieni di una lunga civiltà dimenticata. E come accennato, la sensazione di solitudine e di vita sul ‘filo del rasoio’, è amplificata da un sistema di suoni e musiche davvero azzeccato e di ottimo livello.

The Solus Project va interpretato per quello che gli sviluppatori ci hanno voluto dire e dare: se lo si guarda come un adventure-survival impegnativo, non si troverà sicuramente una risposta alle proprie esigenze, anche per mancanza quasi totale di azione e di difficoltà dei puzzle, mentre, se lo si prende per quello che è, ossia un progetto solitario in un pianeta alieno e minaccioso, con misteri da scoprire ed esperienze da fare, si apprezzerà ancora di più l’immersività e le ambientazioni, talvolta mozza-fiato. Sicuramente consigliato per gli amanti di sci-fi orientati alla scoperta e all’aspetto pionieristico dei viaggi nell’universo e in pianeti lontani.

Ale Yuna B.

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