L’appello di ByteDance è stato respinto dalla Corte e ora TikTok rischia di essere bannato definitivamente.
Negli ultimi anni TikTok si è guadagnato una notevole popolarità tra gli utenti affermandosi come uno dei social network più utilizzati, in particolare dalle nuove generazioni. Il suo successo, tuttavia, è andato di pari passo con le polemiche intorno ai pericoli che corrono soprattutto gli utenti più giovani a causa di un’eccessiva esposizione alla piattaforma.
Ora l’applicazione rischia seriamente di essere bannata: l’appello presentato da ByteDance, infatti, è stato respinto. Si mette sempre peggio per TikTok. Il social network dedicato al video sharing non è certamente nuovo alle polemiche: tra genitori e associazioni preoccupati per via della presenza di contenuti inappropriati o che incitano i minori a comportamenti pericolosi e le accuse di ledere alla privacy degli utenti, la piattaforma ha attirato diverse critiche nel corso del tempo.
A far discutere è in particolare il timore che i dati e le informazioni personali degli user vengano ceduti al governo di Pechino. Ma anche i rischi legati ad una possibile manipolazione degli algoritmi, con conseguenze non trascurabili sull’opinione pubblica – considerando l’impatto dell’applicazione sulle nuove generazioni. Proprio per via di queste preoccupazioni, TikTok potrebbe subire un ban.
Il futuro di TikTok è sempre più incerto: l’applicazione verso il ban
Sono diverse le nazioni che hanno preso delle misure di sicurezza nei confronti della piattaforma. Tra queste spiccano gli Stati Uniti, che già ai tempi della prima presidenza di Donald Trump avevano espresso la loro intenzione di vietare l’uso di TikTok. Negli scorsi mesi è stata approvata una legge destinata a portare ad una svolta definitiva per quanto riguarda il futuro del social nel Paese.
Questa prevede il ban dell’applicazione, a meno che ByteDance decida di cedere la divisione statunitense di TikTok entro la scadenza del 19 gennaio 2025. La legge firmata da Joe Biden ha messo alle strette l’azienda, che ha presentato ricorso alla Corte d’Appello. A detta della ByteDance, l’ultimatum degli Stati Uniti rappresenta una violazione del Primo Emendamento sulla libertà d’espressione e del Quinto Emendamento sulle tutele primarie.
Douglas Ginsburg, giudice della Corte, ha affermato che le prove fornite dal governo “dimostrano come la legge sia attentamente calibrata per proteggere la sicurezza nazionale”. Nonostante TikTok si dichiari indipendente da ByteDance, assicurando che i dati degli utenti americani non rischiano di essere condivisi con Pechino, il ban sembra farsi sempre più vicino.
Per il momento, però, ByteDance ha ancora la possibilità di presentare un ulteriore ricorso rivolgendosi sia al Circuito DC sia alla Corte Suprema. L’azienda, inoltre, può contare sul supporto di Trump: a quanto pare, infatti, il neoeletto presidente degli Stati Uniti avrebbe cambiato drasticamente rotta dichiarandosi contrario ad un divieto dell’applicazione.
