Nei panni di Reimu Hakurei, la maga che si mette sulle spalle la salvezza della Grande Barriera del Gensokyo, affrontiamo questo approccio JRPG Roguelike per la serie inclusa nel Touhou Project: di solito i capitoli precedenti del progetto hanno interessato titoli sparatutto e inferno di proiettili a scorrimento (verticale e orizzontale), con intermezzi anime e visual novel in tipico stile nipponico. Stavolta siamo di fronte a un Roguelike GDR con ‘Dungeon Crawler’, dove però non mancano sempre gli intermezzi da visual novel e tante particolarità introdotte per il crafting di personaggio e armi. E particolarmente punitivo. Ma andiamo con ordine.
Con questo nuovo titolo di NIS America ci troviamo quindi a cimentarci con tanti livelli di difficoltà, a confrontarci con tanti nemici e differenti tra loro (ovviamente demoni in gran parte, visto che Touhou Genso Wanderer rientra con entrambi i piedi nella serie contraddistinta dal Touhou Project) e a trovarci con la frustrazione di dover sempre ricominciare dal primo livello ogni Game Over. Difficile, snervante, ma anche con un gameplay e una grafica che non delude affatto: anzi, vogliamo parlare della cura dei graziosi personaggi che man mano si troveranno sul piano di gioco? Lo stile è gradevolissimo, con character design che denota la spiccata attenzione degli sviluppatori a questo aspetto specifico. Anche le animazioni degli attacchi speciali dei vari personaggi del party hanno un gusto anime particolarmente curato e piacevole. Lo stesso non lo si può dire delle ambientazioni, ma solo per la ripetitività non tanto per il design in sé.
Della difficoltà tipiche di un Roguelike JRPG con tante opzioni da sbloccare e da valorizzare nel corso del viaggio abbiamo accennato: Reimu Hakurei si trova ad affrontare i demoni ma non solo, anche il suo amico Rinnosuke Morichika diventerà una spaventosa minaccia fin dall’inizio, costringendo la graziosa protagonista a fuggire al loro primo scontro. L’amico viene infatti posseduto da una forza maligna che ne modifica l’aspetto e il carattere, ponendolo come nemico numero uno di Reimu Hakurei. Abbiamo detto un po’ di Storia, bene questa non viene tanto approfondita e non è certo l’aspetto più curato da Aqua Style, sviluppatori di questo nuovo capitolo del Touhou Project. Certo, i dialoghi in puro stile visual novel non mancano di certo, ma non sembrano approfondire più di tanto l’aspetto contenutistico del gioco.
Passiamo invece a parlare del gameplay, che, insieme all’art style dei personaggi e al contrario della storia e di alcuni errori pacchiani nel comparto tecnico (speriamo risolvibili con qualche Patch…) è l’aspetto migliore del gioco di Aqua Style e edito da NIS America. Le modalità di combattimento e di approccio ai combattimenti, specie quelli più ardui, sono molteplici e variabili: si affronteranno nemici con caratteristiche differenti e si avranno compagni altrettanto diversificati, e…capri espiatori il più delle volte. Sì perché i nostri compagni fungeranno in gran parte da specchietto per le allodole, attirando a loro i nemici e consentendoci di intervenire in ogni dungeon come meglio riteniamo. Talvolta basterà utilizzare l’attacco normale, talvolta (visto che abbiamo turni di gioco e consumo di energia per ogni tipo di attacco che scegliamo) invece la grande maggioranza di nemici ci costringerà ad adoperare la magia per mezzo delle carte magiche. A proposito, gli attacchi (e i movimenti) sono quelli più classici del genere, ossia gli 8 movimenti regolari e diagonali, quindi sia che si adoperi l’attacco normale, sia che si adoperi uno dei sistemi di proiettili disponibili (sono 4 e consumano parecchia energia…quindi occhio!), si dovrà tener conto di queste dinamiche di gioco dal sapore retrò. Torniamo invece alla magia, questa infatti ci consente di sconfiggere tanti nemici con un sol colpo, e nelle situazioni peggiori in cui la nostra piccola protagonista viene circondata, diventa un elemento inevitabile per evitare il game over. Le carte, così come i ‘P’ denari, saranno item necessari insieme al cibo per poter andare avanti nel gioco senza intoppi: particolarmente interessante e anche snervante la ricerca di cibo, perché la nostra cara protagonista rischierà ogni tanto di perdere conoscenza per la fame, e starà a noi darle il necessario supporto.
Tra dungeon e sigilli per il passaggio al nuovo livello, Reimu Hakurei dovrà cercare di tornare il prima possibile verso il villaggio minacciato dall’amico (vuole replicare gli abitanti!), nel farlo incontrerà alcuni personaggi che la aiuteranno nell’intento, ma occhio a non morire! Se infatti si viene sovrastati fino a perire, e non capiterà poche volte, il gioco ci costringerà a ritornare al primo dungeon, ma almeno non perderemo le armi e gli accessori che abbiamo ottenuto in precedenza. Il livello aumenta con il proseguire del gioco, sia per i singoli accessori che per il nostro caro personaggio.
Nel complesso, il sistema di gioco, il gameplay, il sistema di crafting, sono aspetti ben curati e sicuramente positivi in Touhou Genso Wanderer, alla stessa maniera l’art style dei personaggi appare ben curato e particolarmente ispirato. Purtroppo stiamo parlando comunque di un titolo di nicchia, per appassionati e fan del Project, ma anche chi non conosce il genere o la serie si troverà di fronte a un JRPG dal gusto retrò di buon livello e con aspetti artistici da anime e visual novel parecchio succosi e affascinanti.
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