Anche se il Ministero ha già sondato il terreno e visto che solo 13 italiani su 100 conservano in memoria, nel loro apparecchio intelligente, video o musica con copyright, la SIAE ha proposto comunque l’aumento fino al 500% per l'”Equo compenso”.
Si tratterebbe di circa 5 euro in più sui costi di smarphone e tablet, qualcosa in più sui televisori intelligenti, gli smart TV, e sui PC, e su tutti gli strumenti tecnologici che consentono pertanto di archiviare in memoria eventuali immagini, video e musica coperte da diritti.
Ovviamente, quell’esiguo 13% di utenti che adopera un apparecchio con archiviazione in memoria per conservare tali video o musica, non può condizionare tutta una buona fetta di consumatori che, al contrario, non adoperano Tablet, Smartphone o TV Smart per tali fini o scopi.
Ecco perché i consumatori sono sul piede di guerra contro SIAE, che tasserebbe il 100% dei consumatori a fronte di una piccola percentuale di effettivi utilizzatori della memoria di massa per tali fini: Anche Altroconsumo si schiera apertamente contro SIAE, chiedendo al Ministro Dario Franceschini di non firmare il decreto che aumenta il balzello su smartphone, tablet, computer fissi e mobili. Nel mirino di SIAE ci sarebbero anche le chiavette Usb, gli Hard-Disk esterni, e i decoder che hanno la capacità di memoria interna.
C’è anche da considerare che una grossa fetta di consumatori ha a disposizione Smarphone e Tablet, ma solo il 30% di loro adopera tali device per archiviare qualcosa in memoria, e non coperta da copyright.