Il noto gestore della telefonia mobile, che copre il territorio mobile di 29 Paesi, denuncia alcuni governi, 6 di questi 29, che spiano deliberatamente gli utenti, intercettazioni vere e proprie per le quali non vi è alcun bisogno di consenso.
In particolare si tratta di cavi segreti e che sono direttamente collegati ai vari utenti, consentono ai governi di 6 Paesi, tra i 29 dove compare Vodafone tra i gestori mobile, di spiare conversazioni, messaggi e scambi di qualsiasi tipologia tra gli utenti. All’insaputa di ogno di questi ultimi. Una forma di sorveglianza silenziosa e segreta, piuttosto scomoda e inquietante, che non fa dormire sonni tranquilli agli utenti di 6 Paesi denunciati da Vodafone.
Ma l’azienda di gestione telefonia mobile non fa i nomi dei governi che attuano questa ‘politica’ delle intercettazioni tra il popolo, senza consenso alcuno, ma in maniera continua e costante: l‘Italia, per altro compresa in questi 29 Paesi dove Vodafone è presente, non risulterebbe tra i maggiori indiziati, non fosse perché la legge italiana è molto precisa a riguardo (e che, tra l’altro, guida la classifica delle richieste di intercettazioni ‘legali’ con 605 mila circa solo nello scorso anno), sarebbero in nove ad essere a rischio per la ‘politica’ solitamente adottata e molto ‘permissiva’ per gli stessi governi nei confronti del popolo.
Questi nove paesi sarebbero stati individuati in Albania, Egitto, Ungheria, India, Malta, Qatar, Romania, Sudafrica e Turchia, dove vige un divieto assoluto per o gestori di telefonia mobile, di rivelare modalità di intercettazione e quali utenti sono intercettati dai governi. Il ‘silenzio’ imposto alle compagnie di telefonia, ivi compresa Vodafone, hanno fatto pensare a sei dei nove suddetti Paesi, ad essere sotto l’occhio del ciclone e obiettivo della ‘protesta’ di Vodafone. Tra l’altro la prima tra i gestori di telefonia mobile.