Anche l’applicazione WhatsApp può nascondere dei tranelli, occorre essere sempre vigili e fare attenzione alle truffe: come difendersi.
Quando si utilizzano dispositivi tecnologici ed elettronici occorre sempre essere vigili, visto che i cybercriminali sono sempre all’opera e trovano, ogni volta, soluzioni inedite per svuotare il conto degli utenti. Le truffe rappresentano un pericolo per tutti noi, e possono scattare ovunque, specialmente sulle applicazioni più utilizzate, come appunto WhatsApp.
WhatsApp è l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo, e i criminali ne approfittano, tentando di svuotare le tasche degli utenti in tanti modi diversi. Su WhatsApp le truffe sono frequenti, e allora occorre imparare a proteggersi, senza sottovalutare alcuni segnali che indicano proprio dinamiche subdole. Le truffe online, complice il boom dell’e-commerce, negli ultimi tempi hanno subito un’impennata e sono numerosi i tentativi di raggiri.
Cybercriminali sempre all’opera, occhio alle truffe su WhatsApp: la tecnica del phishing
Una delle tecniche più utilizzate dai truffatori è il cosiddetto phishing, un’astuzia che purtroppo miete molte vittime. In pratica, questo raggiro si basa sul fingersi un conoscente, oppure un ente pubblico o privato, una banca o un istituto, il quale cerca di mettersi in contatto con la vittima, spingendola a rispondere a una mail, un SMS, oppure a cliccare su un determinato link.
Sembra quasi assurdo, nel 2024, eppure sono ancora tantissime le persone che cadono nell’inganno, e ingenuamente rispondono alle truffe o seguono il link allegato, ritrovandosi poi con il conto corrente svuotato. È importante non rispondere mai a questi messaggi, non bisogna mai cliccare sui link e ovviamente non bisogna mai fornire i dati personali.
Nessuna banca e nessun ente possono richiedere dati personali di un cliente, tantomeno tramite piattaforme online o link sospetti. Meglio ignorare questi messaggi e cancellarli subito. Altrimenti, altra tecnica sfruttata dai cybercriminali consiste nell’invidio di messaggi tramite WhatsApp. Come funziona? I criminali inviano un messaggio di testo tramite l’applicazione.
WhatsApp, i raggiri più sfruttati dai cybercriminali
All’interno del messaggio si richiedere di cliccare su un link oppure di rispondere fornendo dei dati personali. Ma non solo, perché spesso i truffatori utilizzano l’App per fingersi un parente o un conoscente della vittima, alla quale chiedono di inviare del denaro oppure di fornire alcune informazioni sensibili, inventando una qualsiasi scusa, come quella di aver perso il proprio telefono o di ritrovarsi in una situazione di emergenza.
Anche in questo caso, però, è facile riconoscere i tentativi di truffa su WhatsApp. Prima di tutto, basta controllare da dove è stato inviato il messaggio, e spesso il prefisso telefonico non è italiano ma proviene dall’estero. Altro sospetto nasce dal tipo di impostazione del messaggio, perché o è scritto male oppure si intuisce che è il classico messaggio standard inviato in automatico.
Infine, sono presenti quasi sempre dei link o dei documenti, che ovviamente non bisogna mai aprire. Ma una delle truffe che miete più vittime è quella dell’avviso di pagamento non autorizzato, forse la più diffusa in questo periodo. Questa truffa consiste nell’invio, tramite SMS o tramite WhatsApp, di un pagamento PayPal o PostPay.
Le truffe online sono numerose: come difendersi
Nel link allegato al messaggio segue un link sul quale cliccare per bloccare l’erogazione di denaro. Solitamente, il messaggio standard è del tipo “è stato autorizzato il pagamento di Euro X tramite carta. Se non sei stato tu puoi bloccarlo al seguente link”. Naturalmente, anche in questo caso, non bisogna mai aprire il link, che reindirizza a una pagina praticamente identica a quella originale.
Altra truffa è quella della richiesta del codice WhatsApp. Tramite SMS si richiede l’inserimento di un codice per poter proteggere il proprio account WhatsApp, preso di mira dai cybercriminali o da altri utenti che hanno digitato per errore il nostro numero. Per proteggere il proprio numero, dunque, si chiede di rispondere, fornendo i dati personali del proprio account. Il codice richiesto è di 6 cifre.
Il codice ovviamente è finto, se lo si inserisce, il truffatore può entrare nel nostro account WhatsApp, per poi ricattarci. La stessa richiesta di codice può essere inviata anche da un nostro contatto in rubrica, al quale ovviamente hanno clonato l’account. Insomma, anche in questo caso non bisogna mai rispondere né inviare nulla. Le truffe coinvolgono anche Sony Playstation e iPhone 16 venduti “Sotto Costo”.