YS Memories of Celceta, la nostra recensione PS4

Una serie longeva e affascinante sin dagli albori che trova sempre un modo per reinventarsi e rinfrescarsi, YS e Nihon Falcom sono sempre una sorpresa, ad ogni rivisitazione o ad ogni nuova uscita del franchise. Ys Memories of Celceta, è sì una rivisitazione del titolo originale, ma è anche una storia ricontestualizzata.

Memories of Celceta è un modo di esaltare la serie avventurosa pluriennale di Falcom, ambientata effettivamente un anno dopo gli eventi di Ys II, l’eroe Adol Christin trascorre l’intero viaggio oppresso da una fastidiosa amnesia, una trovata che consente alla storia di procedere ripercorrendo alcuni momenti delle vicende precedenti e ricostruire le basi dell’avventura. In pratica, con Memories of Celceta Adol riacquisisce man mano i propri ricordi, consentendo al nuovo giocatore della serie di apprendere a piccoli bocconi i vari aspetti fondanti del franchise: amore per l’avventura, storia, politica, mondo fantastico e ricco di insidie.

Il giocatore, proiettato come d’improvviso nei panni di un Adol privo di ricordi, sarà condotto per mano verso la scoperta, le quest e le avventure in un mondo fantastico tutto da esplorare: mettendo in evidenza la nostra capacità di sfatare tabù, sconfiggere creature mostruose, verremo subito presi sotto l’ala del boss Griselda, la quale ci commissionerà di mappare la Grande Foresta di Celceta. Una mappatura da scoprire poco a poco, che si chiarisce man mano che procediamo, il che mette l’esplorazione in primo piano sicuramente. La Grande Foresta di Celceta è un logo impervio, lussureggiante nei suoi ambienti diversificati, ricco di bellezze naturali ma anche di pericoli, di mini dungeon e creature fantastiche. Mappandola il nostro Adol andrà trovando piccoli frammenti di ricordi che gli consentiranno di ricostruire la propria storia.

Ys: Memories of Celceta è un’avventura dedita all’esplorazione, ma con forti tinte action, non tale da essere considerato un hack’n slash, ma un vero e proprio action rpg moderno in salsa Japan. Il gameplay è infatti fluido e dinamico, gli scontri sono spesso veloci, ma richiedono anche un minimo di strategia, nella scelta del personaggio del party da guidare in battaglia, nella scelta del tipo di attacco anche in funzione del nemico e delle sue debolezze. Lo schema è piuttosto semplice con caratteristiche, peculiari si intende per ogni personaggio, di Slash – Pierce – Strike, che si sposano bene con determinate debolezze dei nemici di volta in volta.

Per esempio, Adol ha attacchi di tipo slash, efficaci con enemici non corazzati, ma quasi sempre preferibile tranne in alcuni frangenti. Poi invece troviamo lo ‘Striker’ del gruppo, il picchiatore Duren (apre gli scrigni), oppure Karna, la figlia del capo del villaggio di Comodo, di tipo Pierce, rapida e letale con i suoi coltelli anche a distanza (crea scorciatoie), o ancora Ozma, sempre di tipo Pierce ma che ha come arma preferita la lancia, che amplifica il raggio d’azione e le caratteristiche difensive della squadra, Calilica una striker più veloce che potente. Infine l’altra slasher ma d’alabarda ornata è Frieda, nota ai fan della serie.

La possibilità di poter giostrare qualsiasi personaggio in battaglia e durante le esplorazioni (tranne quando troviamo i frammenti luminosi di memoria si intende, dove Adol è l’unico prescelto) rende divertente e diversificato il gameplay di questo avventuroso action RPG in salsa Japan.

Ys: Memories of Celceta è un interessante excursus della serie e del franchise, immerso in una storia che lega i fili intrecciati della narrazione precedente e successiva, un’avventura action RPG tutta da vivere per i fan e non della serie.

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