Recensione Ys Origin, le origini delle avventure di Ys poste di fronte al porting su PS4 dell’action RPG uscito nel 2006 per PC via Steam. Alle origini della Darm Tower, allo smarrimento delle dee gemelle, in principio di tutte le avventure che avrete vissuto in Ys, c’era questo Action RPG vecchia maniera, con tanto di frenetico gameplay, dungeon e boss da sconfiggere. Qui i boss sono demoni giganteschi, anzi demoni giganti, e possono essere sconfitti, durante la scalata alla torre e durante la quest e la ricerca delle due gemelle divine, sia a colpi d’ascia che con formule magiche. A colpi di quadrato comunque. L’ascia la trascina fiera la guerriera e guerrafondaia Yunica, con la maestria dei magister d’ascia di un mondo lontano, la bacchetta magica (o gli ‘Eyes of Fact’ nello specifico, due occhi fluttuanti che aumentano la portata e il numero dei danni inflitti man mano che si va avanti nella storia) e gli incantesimi sono l’arte di Hugo, uno dei promettenti e predestinati protagonisti di Ys.
Ys Origin si fa avanti a suon di gameplay frenetico e scoppiettante, tanto che i colpi di magia di Hugo alla lunga non si discostano molto da un gaming alla ‘tempesta di proiettili’ o anche a uno shoot’em-up. La storia non viene stravolta, rispetto alla versione originaria del 2006 uscita su Steam, tanti quindi i segreti da scoprire per gli appassionati di Ys e dei giochi antesignani di questo prequel, poco ha invece a che fare lo stile e il genere di gioco con questi ultimi. Abbiamo di fronte un gioco di ruolo d’azione piuttosto classico, sia nella concezione dei livelli e del gameplay che nella grafica e nello stile di combattimento. Anche i boss fight sono momenti di remake di un mondo lontano anni luce, anche dai meno recenti Ys. Divertente, con una bella storia da raccontare, con momenti che si sbloccano in maniera differente, anche se leggermente, con l’utilizzo di Hugo o di Yunica, ma anche con il terzo misterioso personaggio giocabile che verrà reso disponibile più avanti. La storia, dicevamo, piuttosto intensa e di facile comprensione, con cui si può andare a fondo nei segreti di Ys alle origini grazie anche alla completa localizzazione in italiano. Personaggi di una certa caratura, con caratteri altezzosi e superbi, come quel mago di Hugo, o avventurosi e sinceri come la spesso avventata Yunica. Ma anche a corredo tutto un insieme di personaggi che arricchiscono la storia e l’esperienza di gioco e che rendono piuttosto completa tutta la vicenda che anticipa (di circa 700 anni) quelle narrate negli altri Ys.
Ma, ad una storia ben costruita e variegata, molteplice e succulenta di curiosità e vicende, a personaggi ben caratterizzati e profondamente costruiti nelle loro personalità, corrisponde, purtroppo, una dimenticanza piuttosto evidente: le animazioni e la grafica non sono state riviste per una console della potenza di una PlayStation 4? Ci aspettavamo di più soprattutto con le animazioni visto che la grafica, anche un po’ per la scelta di mantenere la classicità dell’action rpg di NESsiana memoria, è abbastanza adeguata alla tipologia del titolo e alla scelta degli sviluppatori. Ma quando prendi in mano una storia che nasce dall’universo nipponico, ricchissimo di avventure e rpg con tanto di animazioni, e non mi rivedi le scene animate e dialogate se non ripescando dal passato (ci sono davvero i lineamenti pixellosi durante le scene animate!), e dopo ti accorgi di avere in mano il joypad della PS4…bhé qualcosa non quadra.
A una strage di demoni in sequenza piacevole e veloce, a una storia ben congegnata e strutturata, a personaggi ben caratterizzati e profondamente specificati nelle loro personalità, a un gameplay piuttosto divertente e frenetico che ci ha quasi fatto far fuori i tasti quadrato (azione) e ‘X’ (salto), dobbiamo aggiungere che il voto finale viene sicuramente abbassato da una cura dei dettagli, delle animazioni, delle immagini e della grafica quanto meno poco attenta. Il gameplay non viene neanche scalfito dalla mancanza di alcune specifiche informazioni sulle modalità di crafting, o di quest secondarie, perché forse anche la linearità dei livelli e del gameplay fanno parte di una scelta tecnica, e, sebbene possa apparire anacronistica, l’accostamento delle ‘Origini’ di Ys alla ‘classicità’ dello stile dell’action RPG può valere come una scelta quasi ‘poetica’. Se a questo aggiungiamo il costo non proprio proibitivo del titolo, Ys Origin diventa sicuramente un gioco che gli appassionati della serie devono provare su PS4, lo stesso per i neofiti, ma con almeno un pizzico di vena nostalgica sugli action rpg vecchia maniera, a cui consigliamo di provarlo e divertirsi a scoprire arcani, trovare chiavi segrete e stanze misteriose. Come facevano un tempo.
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